Ostia – Nel corso della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, convocata in Prefettura all’indomani dell’inchiesta di Ostia sfociata nella maxi operazione ‘Alba nuova’ della squadra mobile che ha portato all’arresto di 51 persone affiliate ai clan Fasciani, Triassi e D’Agati, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha confermato “la presenza di legami con la mafia a Ostia”.


Ed ha informato che sono “in corso indagini anche a Roma che potrebbero portare all’acquisizione di bar o ristoranti”. Per quanto riguarda la Capitale, tuttavia, il prefetto ha tenuto a precisare che non si tratterebbe di fenomeni mafiosi ma di fatti e comportamenti riconducibili alla criminalità organizzata. Alla riunione hanno preso parte il questore di Roma, Fulvio Della Rocca, e i vertici delle forze dell’ordine. L’obiettivo? Fare il punto della situazione anche alla luce delle ultime operazioni condotte ad Ostia. Ad Ostia, ha dunque ribadito il prefetto Pecoraro, sono emersi “legami con soggetti dediti a comportamenti mafiosi tanto è vero che è stato applicato per la prima volta il 416 bis. “C’è preoccupazione su Roma: dobbiamo continuare a combattere per spezzare questi legami con la criminalità organizzata che si muove soprattutto nei settori dell’usura, del traffico di droga e nel riciclaggio di denaro: siamo certi di poter fronteggiare questi fenomeni grazie all'azione incisiva delle forze dell'ordine”. Per quanto concerne presunti coinvolgimenti della pubblica amministrazione negli affari illeciti Pecoraro ha detto che “non parliamo di colletti bianchi, non mi sento di includerli”.  Esclusi dunque dipendenti e dirigenti pubblici dalle indagini.