Ostia - "Decine di baracche abitate da rom e stranieri nel mezzo di un'area verde già messa sotto sequestro dall'autorità giudiziaria nell'indifferenza delle istituzioni. E' questo quello che ci siamo trovati di fronte entrando nella pineta delle Acque Rosse, a Ostia”. Lo denuncia in una nota Luca Marsella, responsabile di CasaPound Italia sul litorale romano, all’indomani del sopralluogo effettuato ieri pomeriggio insieme ad alcuni rappresentati del movimento. "Rifiuti di ogni genere - ha continuato Marsella - da televisori a divani, a materassi e vestiario è quello che si può trovare in ogni angolo della pineta tra i resti di roghi, che nel recente passato sono già stati causa di incendi ed una vera e propria baraccopoli abitata da decine di rom e stranieri, anche minorenni, che vivono nel degrado più assoluto ed in condizioni igieniche inammissibili e che soprattutto sottraggono l'area a tutti i residenti che non possono viverla come vorrebbero rappresentando un pericolo per tutto il quartiere come già fatto notare da più di un comitato di zona. La questione più assurda è che la zona in questione è già stata messa sotto sequestro due volte, l'ultima un anno fa, senza che l'amministrazione municipale facesse nulla per impedire nuovi insediamenti abusivi e garantisse la tutela del verde. Proprio dopo lo sgombero avvenuto ad aprile scorso, notammo che solo alcuni giorni dopo già erano nuovamente presenti i primi nomadi e presentammo, grazie all'intervento dell'eurodeputato Mario Borghezio giunto a verificare di persona, un esposto alla procura di Roma. Chiediamo spiegazioni e l'immediato intervento da parte di una giunta - ha concluso Marsella - forse troppo impegnata in altri affari che vengono dopo le priorità di questo territorio".