Ostia - Domenica 24 febbraio, alle 11, nella sede dell'Azione cattolica di Regina Pacis, a Ostia, il Movimento di impegno educativo invita ragazzi e adulti a condividere con Sami Modiano, sopravvissuto alla Shoah, un dialogo su "Cura dell'interiorità e responsabilizzazione di fronte alle vicende umane".

 

“Ci chiederemo – avendo in cuore l'oggi - se in luogo di perdita di sè come Auschwitz sia possibile rimanere uomo, se e come si possa rimanere fedeli a se stessi, stare presso di sè, coltivare il proprio cuore, tenere lucida la propria mente”, spiega Mirella Arcamone del Mieac.

 

“Se, nella perdita di sè indotta dall'oppressore (dal contesto, dal sistema...), si possa ancorarsi ad un proprio, resistente nucleo interno, se si possa mantenere uno spirito volto all'altro, alla speranza, ad un futuro ancora possibile ed umano”, prosegue.

 

 

“Se, spinti dalla lotta per la sopravvivenza (come in fondo si è in ogni momento di crisi), sia possibile restare aperti all'altro, sentirlo come compagno, non avversario, concorrente nella lotta per la vita. Se sia possibile, e a quali condizioni, cercare ragioni di speranza e di futuro con chi può e sa narrare il passato”.

 

 

Il Mieac è formato da un gruppo di credenti che si interrogano sulla possibilità di (e si impegnano per) costruire una società più giusta, nella quale il desiderio personale di felicità possa fecondare (e lasciarsi fecondare da) la vita della comunità. E’ un processo che avviene attraverso il dialogo e la collaborazione con tutti quelli che sono disposti ad impegnarsi insieme per un futuro più umano. Lo fa con percorsi di autoformazione arricchiti da chiunque voglia condividerli e  con microprogetti in rete sul territorio.