Minerva Pelti: “Sì a nuove indagini sui casi di leucemie infantili”
Ostia – "Sì ad ulteriori indagini per verificare l’eccesso di leucemie infantili ad Ostia, come denunciato dall’associazione Minerva Pelvi attraverso uno specifico esposto all’inizio dell’anno." Lo ha deciso il gup del tribunale di Roma, Maddalena Cipriani.
Secondo l’associazione, che riunisce i genitori di bimbi affetti da patologie leucemiche, il gup avrebbe agito “con sano buon senso”, dopo aver studiato le motivazioni addotte nel ricorso presentato contro la richiesta d’archiviazione, rimandando al pm, Claudia Alberti, il fascicolo in cui si richiede il proseguimento delle indagini.
Il gup ha infatti ritenuto “anomalo” che alla base della richiesta di archiviazione ci fosse uno studio condotto dalla Asl RmD che sostanzialmente sminuisce il problema, andando ad analizzare un’area vastissima, come è quella di competenza della Asl stessa.
I territori di competenza dell’Azienda sanitaria sono infatti i municipi 13, 15, 16 e il comune di Fiumicino che da soli rappresentano circa un quarto dell’intera popolazione della città di Roma, senza concentrare l’analisi sul territorio specifico segnalato, ossia Ostia, dove sono state riscontrati gli eccessi. E per “eccessi” si devono considerare circa trenta casi di bambini colpiti da leucemia.
“Siamo ben consapevoli che la questione è estremamente complessa e di non facile approccio e che probabilmente necessita di competenze specifiche e risorse adeguate che forse la Asl RmD non ha, ma la questione è di una gravità tale che non può essere archiviata con leggerezza ed è per questo che ci siamo appellati fiduciosi, ancora una volta, alle istituzioni”, spiegano a Minerva Pelti.
“Purtroppo è triste dover constatare che la tutela della salute è ormai stata delegata alla magistratura, come dimostra il caso eclatante dell’Ilva di Taranto o la recente sentenza della cassazione che ha confermato l’associazione tra uso del telefonino e insorgenza di un tumore cerebrale in un dipendente pubblico”, sottolineano.
Per quanto riguarda Ostia, l’associazione ha comunque le idee chiare e reputa che il lavoro da svolgere adesso debba necessariamente passare attraverso un serio studio indipendente che confermi ufficialmente l’eccesso da noi riscontrato; l’accertamento e indagini sui molteplici fattori di rischio presenti sul territorio e infine l’analisi di ciascun caso di bambino ammalatosi, per indagare l’ambiente di vita dal concepimento all’esordio della malattia stessa e le relazioni con i fattori di rischio presenti.
“Si tratta indubbiamente di un lavoro complesso che richiede tempo e determinazione per portarlo a termine, cosa che fino ad oggi nessuna delle istituzioni competenti ha voluto o potuto fare. Ma adesso c’è tutto il territorio che chiede a gran voce di non far finta di niente. Ben vengano anche le dichiarazioni e il sostegno di politici locali che ora si indignano come noi e con noi, ma guai a chiunque volesse usare il dramma delle nostre famiglie per bassi fini elettorali”, precisano alla onlus.
Minerva Pelti approfitta anche dell’occasione per chiarire che le affermazioni riguardanti la scuola Vivaldi “non sono riconducibili allo studio della nostra associazione né alle dichiarazioni rese dal nostro avvocato: pertanto non siamo in grado né di smentire né di confermare la notizia pubblicata dal Corriere della sera e ripresa da diverse testate e da alcuni politici. Sarà ovviamente nostra cura indagare anche questo, per noi nuovo, ambito e nel caso inserirlo nell’esposto”. Domani sostegno alla manifestazione contro l’elettrosmog a viale della Vittoria, sotto la Torre Acea.
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