Ostia – All’indomani della manifestazione che si è svolta sabato scorso a piazza Tor San Michele, a Ostia, per celebrare la Settimana europea della mobilità sostenibile, non sono mancate le reazioni dei ciclisti. In particolare ad esprimersi in maniera estremamente critica è stata Roma Fiab-Ostia in bici che, pure, era invitata all’evento.


“Piste ciclabili? Mobilità sostenibile? E’ solo campagna pre-elettorale”, ha commentato Paolo Bonucci, presidente dell’associazione, sottolineando subito la “seria allergia” su questo argomento manifestata dall’amministrazione in quattro anni di legislatura. Un esempio? Un’unica pista ciclabile realizzata, ed anche male, di circa 700 metri. E soltanto, secondo Ostia in bici, per non perdere i finanziamenti che in un territorio molto favorevole all’uso alternativo della bici rappresenterebbe il nulla.


Tra gli atti del municipio ci sarebbero poi l’aver “snobbato l’ufficio bici, la cui istituzione era stata deliberata a novembre 2011 dal consiglio”. E poi la mancata realizzazione di zone in sicurezza a 30 k/h. Inoltre non sarebbero state previste piste ciclabili quando sono stati ridisegnati e rifatti i parcheggi. “In sostanza”, chiariscono, “è stato dimenticato l’intero piano della ciclabilità deliberato nel 2003 ed integrato con progetto di Villemizero, un progetto europeo finito in qualche cassetto. E’ evidente”, spiega Paolo Bonucci,  “che ci si ricorda della mobilità solo quando arriva l’imposizione dall’alto e non perché esiste un vero piano sviluppato ed elaborato per il territorio”.


La manifestazione di sabato scorso, che sarebbe stata organizzata in tempi molto stretti, riferiscono ancora a Ostia in bici, avrebbe così costretto l’amministrazione ad annunciare un progetto datato e, mai realizzato, relativo alla pista che dovrebbe congiungere il Canale dei Pescatori con Ostia Antica su sede propria, a fianco di via di Castelfusano.


Eppure il progetto era già stato annunciato ad una delegazione dell’associazione nel corso di un incontro con Aldo Papalini, responsabile dell’ufficio tecnico del municipio XIII, nel giugno del 2010. In quell’occasione fu assicurato  che i lavori sarebbero iniziati a luglio dello stesso anno.


Poi, sabato scorso, l’annuncio dell’assessore alla mobilità, Amerigo Olive, che informa dell’imminente inizio dei lavori. “Ma l’annuncio ci è sembrato monco”, precisa il presidente di Ostia in bici: “infatti non c’è stata menzione  a tutto l’iter amministrativo, all’annuncio del bando di gara, alla delibera di assegnazione, ditta e/o ditte appaltanti ed altro. La conclusione? Riteniamo impossibile un inizio lavori a breve termine e senza nessuna consultazione con i cittadini e le associazioni”, affermano all’associazione.


Ma ci sono altri elementi che lasciano perplessi Ostia in bici. A cominciare dall’annuncio dell’ingegner Papalini visto che lo stesso, con lettera N. Prot. 28647 del 15 marzo 2012 e indirizzata al presidente Giacomo Vizzani avente per oggetto “Informativa urgente segnalazione di grave pericolo per la transitabilità di via Castelfusano”,  sconsigliava caldamente di fare la pista ciclabile lungo l’arteria che taglia la pineta. “Significa che oggi i pericoli non ci sono più? Dobbiamo forse gridare ai miracoli in periodo pre-elettorale?”, si chiedono all’associazione ambientalista.


Ostia in bici, con il supporto di architetti e il sostegno economico dell’associazione e dei comitati di quartiere coinvolti, ha realizzato da ormai un paio d’anni un progetto che prevede piste ciclopedonali e ponticelli in legno per collegare i quartieri di Stagni-Longarina-Ostia Antica e la stazione della Roma-Lido con tratti in affiancamento alla via di Castelfusano, il ripristino del sottopassaggio pedonale all’altezza del cimitero per raggiungere a piedi la stazione del treno.


Il progetto, oltre a collegare i quartieri, esprime il concetto fondamentale di mobilità in quanto alleggerirebbe il traffico veicolare sulla rotonda di Ostia Antica. Fu presentato al presidente Vizzani nel giugno del 2011 accompagnato da oltre 800 firme. Lo stesso presidente lo fece inoltrare all’Uot per il computo economico. 


Ma ad oggi non se ne hanno più notizie e non è stato più menzionato. Dal progetto presentato, precisa ancora Bonucci, si evincerebbe una volta la scarsa conoscenza delle normative  europee nella costruzione delle ciclabili su sede propria. La normativa afferma chiaramente che una pista che prevede il doppio senso di marcia dei ciclisti deve essere di 2,5 metri mentre quella disegnata nel progetto è  di 1,40 metri, ovvero appena sufficiente per un passaggio pedonale.


Sotto accusa, inoltre, per parlare di sicurezza, la decisione di Aldo Papalini che invece di adoperarsi per la manutenzione ordinaria del manto stradale di via di Castelfusano starebbe spingendo per un mega appalto di ricostruzione, quindi di manutenzione straordinaria, che avrà tempi di attesa molto lunghi.


“Nel frattempo,  le strade sono disastrate da anni e non si fa nulla per rendere meno pericoloso il transito dei veicoli pubblici e privati, dei ciclisti, nonché dei pedoni e di tutta l’utenza debole. Come mai soltanto sul lungomare il manto stradale è stato rifatto più volte a breve periodo e nell’entroterra nulla? L’unico beneficiario della manifestazione è stata piazza Tor San Michele che ha potuto godere di una giornata senza le auto parcheggiate ed in transito, toccando con mano i benefici di una mobilità alternativa. Niente smog e spazi riconquistati. Per il resto? Una mera campagna pre-elettorale. E per i cittadini un’illusione”, concludono.