Litorale, movida, sicurezza e ordinanze: cosa succede a Ostia e Fiumicino
Ostia – Né risse davanti alle discoteche né altri reati di particolare gravità durante le “folli” notte della movida in quest’ultimo week-end a Ostia. Carabinieri e polizia, agenti della municipale e guardia di finanza hanno monitorato il lungomare ed i tanti locali che vi si affacciano mettendo in campo un dispositivo di controllo e prevenzione che ha dato risultati positivi. Anzi, i carabinieri fanno sapere che le notizie circolate nelle ultime ore in merito a delle presunte risse sarebbero infondate.
“Lavoriamo in perfetta sinergia con le altre forze dell’ordine e non abbiamo registrato particolari criticità”, spiegano alla compagnia di via dei Fabbri navale. E proseguono: “E’ anche vero che quest’anno, a causa della crisi, c’è molta meno gente. Comunque, fino ad ora la situazione è sotto controllo”.
Se però sul fronte vero e proprio della sicurezza non è emergenza, è invece allarme per la “caciara”. O, meglio, per l’esasperante sfida alla sopportazione dei residenti, resi stanchi ed esasperati da tante notti insonni, a causa dei decibel “sparati” da night club e locali. Musica assordante fino all’alba, fragore, indifferenza ai limiti imposti per legge.
Ed intanto, secondo quanto ha riferito Angelo Moretti, comandante della polizia locale di Roma Capitale del XIII Gruppo, sette discoteche su dieci non rispetterebbero l’obbligo di abbassare il volume del 30 per cento dopo le 3. “C’è addirittura qualcuno che lo alza e chi invece diminuisce l'intensità della musica soltanto nel momento in cui la pattuglia transita davanti al locale”, dichiara il comandante Moretti.
Secondo le rilevazioni effettuate questa notte dai vigili, il 70 per cento dei locali di Ostia controllati non rispetta i limiti di emissioni sonore. “Inoltre”, sottolinea, “in alcuni casi il volume della musica è rimasto invariato anche dopo le quattro del mattino, orario in cui invece i titolari dei locali hanno l'obbligo di ridurre i decibel del 60 per cento. I trasgressori saranno sanzionati: provvederemo anche ad informare il presidente del municipio XIII e il Prefetto”. Sono però necessarie le certificazioni dell’Arpa Lazio, l’ente autorizzato alle rilevazioni per l’inquinamento acustico, altrimenti è difficile multare quelle discoteche e quei pub che delle norme se ne infischiano.
L’estate a Ostia non significa soltanto bagni di sole e di mare, dunque. Ma chiasso e frastuono tanto che quest’anno la magistratura ha deciso di vederci chiaro dopo gli esposti e le proteste dei lidensi, infuriati per i decibel fuori controllo delle discoteche, bar e pub.
Così, dopo aver raccolto un centinaio di segnalazioni di residenti nel municipio XIII, il procuratore aggiunto Roberto Cucchiari e il pubblico ministero Rosaria Affinito hanno deciso di avviare un’indagine. Al momento non ci sono indagati e i magistrati ipotizzano soltanto il cosiddetto reato di disturbo della quiete pubblica, delle occupazioni e del riposo. Appare anche difficile valutare se e quando la legge in materia sia stata rispettata. Dovrà essere esaminato l’operato dell’Arpa. Anche la polizia municipale, benché spesso interpellata dai nottambuli “per forza”, non è autorizzata a rilasciare autorizzazioni o a ritirarle.
Allo studio di Roma Capitale dei provvedimenti da adottare non soltanto nel centro storico della città, ma anche nel Tredicesimo. Si tratterebbe di provvedimenti più severi di quelli attuali, che potrebbero prevedere multe assai salate per i titolari dei locali che ignorano deliberatamente i limiti. Probabilmente non la chiusura ma una sanzione “indimenticabile”.
Nella vicina Fiumicino, il sindaco Mario Canapini ha detto no ai mega party in spiaggia. Quelli dove si supererebbero le mille persone, per intenderci. L’ordinanza, la n. 357 del 22 giugno, vieta “l’organizzazione e l’autorizzazione di attività di trattenimenti danzanti, arte varia, spettacoli musicali e concerti dal vivo presso gli stabilimenti balneari e gli arenili in concessione in tutto il territorio comunale qualora comportino una capienza massima superiore alle mille persone”. Un “colpo” per la movida di Fregene, la più vivace. Anche se mille persone agli eventi sembra non siano mai state raggiunte.
Reazioni? “E’ la solita stravaganza delle ordinanze estive”, commenta una fregenese doc. “Quando mai mille persone sulle spiagge del comune di Fiumicino? Mica siamo a Rimini o Ibiza: è inutile”, dichiara un ragazzo. Il Pd e IdV: “Una autentica cretinata: la normativa parla di luoghi chiusi in cui limitare il numero degli occupanti ma la spiaggia non mi pare non lo è. Non si capisce il senso. I limiti non ci trovano d’accordo, occorre invece organizzare le manifestazioni con criterio e con opportuni piani di sicurezza”. Il PdL: “”Ad oggi iniziative che comportano più di mille persone non sono mai avvenute: quindi è una semplice precauzione per evitare disagi ed eventuali problemi d’ordine pubblico. Regolamentare in sicurezza è un atto lungimirante. La condividiamo: a luglio e agosto a Fregene più di mille persone ad evento manderebbe in tilt la viabilità”.
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