Ostia – Mai come quest’anno il natale si presenta, sotto il profilo dei consumi, all’insegna della sobrietà. Calo dei consumi e degli acquisti inevitabile a causa della crisi che il paese sta attraversando. Ma, nonostante le previsioni "nere", Ostia si prepara alla festività più amata dell'anno.

 

 

 

“Questa festività sarà sotto il segno della parsimonia e dell’attenzione viste le evidenti difficoltà dovute alla congiuntura che si sta attraversando”, dichiara il presidente della Confesercenti di Roma e del Lazio, Valter Giammaria.

 

 

 

Lo scenario economico che abbiamo di fronte è infatti molto critico. I dati macroeconomici attuali indicano un peggioramento del quadro: il Pil si è ridotto per il terzo trimestre consecutivo e le previsioni per la chiusura del 2012 si attestano a -2,4%, secondo i dati dell’Ocse.   Il dato di più diretto interesse del settore è anche uno degli aspetti più critici del contesto economico; è il calo dei consumi che vede la spesa familiare diminuita del 3,5% nel secondo trimestre del 2012.

 

 

 

Ma la contrazione dei consumi è determinata non solo dalla diminuzione dei redditi e del potere d’acquisto, in conseguenza dell’aumento dell’imposizione fiscale e per quello che riguarda il mese di dicembre dalla scadenza Imu che su Roma si attesta, in media, su circa un 60% in più rispetto a quanto versato in acconto, ma anche dall’incertezza del futuro e dal

cambiamento delle abitudini di consumo delle famiglie.

 

 

 

 

Questo clima è verosimile che condizioni le attitudini di spesa degli italiani e incida negativamente anche sulle festività e sugli acquisti di ricorrenza, così come già avvenuto nel

2011.

 

 

 

Sebbene gli italiani siano legati alle tradizioni, e il natale rappresenti la festività

più importante, si potrà assistere ad una voglia di “gratificazione”, e quindi voglia di acquistare per coccolarsi. In barba a crisi e congiunture.

 

 

Il contesto economico difficile in generale comporta incertezza e prudenza negli acquisti. Le prospettive future legate da una parte all’impatto dell’aumento del costo della vita sul potere d’acquisto delle famiglie e l’incertezza delle prospettive dall’altra rendono  la spesa più oculata e selettiva.

 

 

“Ad orientare i consumi, quindi”, spiega il presidente Giammaria, “sarà il fattore “prezzi” e la capacità di spesa del nucleo familiare. Si conferma, quest’anno a maggior ragione, il natale come una festività che tradizionalmente sarà trascorsa in casa con familiari o amici”.

 

 

 

Pertanto, sul versante della spesa, questa sarà caratterizzata ancora da beni per la casa e la

famiglia, i giocattoli per i più piccoli e in ultima battuta per i “pensierini” per parenti e amici.

 

 

 

 

 

“La fiducia delle famiglie”, prosegue Giammaria, “nella propria capacità di spesa e risparmio

è, quindi, l'elemento di base che bisogna affrontare per rilanciare seriamente i consumi nel

territorio. Tanto è che le tanto decantate “liberalizzazioni” e “deregolamentazioni” che ha subito il settore del commercio si sono dimostrate completamente inutili ad invertire la rotta sui

consumi, che, anzi, si sono ulteriormente contratti”.

 

 

 

“Per questo la piccola e media impresa è impegnata e sta proseguendo nell'azione di

contenimento dei prezzi, nonostante l'aumento vorticoso dei costi di gestione (affitti,

tariffe, servizi, ecc.) renda sempre più complessa la capacità di resistenza delle stesse”.

 

 

 

“L'impegno all'attenzione del prezzo al consumo è comunque una

priorità nel rapporto di fiducia tra cliente e attività commerciale che viene perseguita

assorbendo il più possibile i rincari nei costi dell'attività e caratterizzerà anche le prossime

festività natalizie”, conclude Giammaria.

 

 

Venendo nello specifico, per quanto riguarda il settore abbigliamento – calzature a fronte di una situazione che permane delicata per la contrazione dei consumi (- 20/25% nel 2012) che da anni colpisce il comparto, questo natale si presenta con ulteriori criticità dove pesano non solo l’aumento dell’Iva, ma anche la data di inizio dei prossimi saldi invernali che è fissata al prossimo 5 di gennaio.

 

 

Questo inizio così ravvicinato alle festività e lontano dalla effettiva “fine stagione” comporta un sostanziale fermo del settore con preoccupanti ripercussioni sullo stesso, sia dal punto di vista economico che occupazionale.

 

 

 

Abbigliamento, calzature e pelletteria che pur avendo effettuato sconti e promozioni

praticamente per quasi tutto l’anno hanno visto ancora ridurre la spesa dei consumatori.

Le attività del settore si preparano, comunque, al natale con una forte attenzione al

cliente e un costante contenimento dei prezzi.

 

 

 

Nel settore alimentare, si registra  una sostanziale tenuta delle vendite anche per le molte promozioni che stanno caratterizzando questo periodo sia in generale che sui prodotti tipicamente natalizi (panettone, pandoro, torrone, spumante).

 

 

 

La crisi, lo scorso anno, ha anche evidenziato una dinamica che tende a premiare i consumi a

ridosso della festività deprimendo quelli delle settimane precedenti. Un trend simile è molto probabile per la prossima festività dal momento che il contesto economico è simile o addirittura peggiorato.

 

 

 

 

Inoltre, per questo natale non solo si conferma, ma aumenta la tendenza per le famiglie a

privilegiare il mangiare in casa. Interessante è l’orientamento che sembra confermarsi verso il regalo di prodotti tipici e di qualità o biologici come ad esempio, olio, vini, salumi, formaggi ed altro.

 

 

 

Per il settore ittico i prodotti tipici di questo periodo presentano ancora una stabilità dei

prezzi al consumo.

 

 

 

Per le carni i prodotti tipici del natale si confermano l'abbacchio, il cappone e il tacchino che

mantengono un prezzo stabile rispetto allo scorso anno. Nel settore della profumeria rappresenta una importante occasione di recupero rispetto al calo subito nel corso dell'anno (circa il 20%).

 

 

 

Il settore si caratterizza con molte iniziative promozionali, l'orientamento agli acquisti si

indirizza, comunque, su articoli di prezzo medio – basso con una spesa che si attesta sui 15 –

20 euro. La tendenza all’acquisto si indirizza prevalentemente verso i prodotti corpo (gel

doccia, crema mani, latte corpo etc.) e piccoli oggetti di utilità come ad esempio reggi-borse

da tavolo o articoli per capelli (fermagli, cerchietti, mollettine).

 

 

Il settore elettrodomestici e hi-fi per il periodo natalizio si presenta con

molteplici iniziative promozionali e sconti al consumo per incentivare gli acquisti.

Una specifica attenzione per i prodotti novità quali i tablet. In tendenza i telefonini Smart Phone di ultima generazione. Vi è un orientamento all’acquisto di regali utili in particolare per i piccoli elettrodomestici, ad esempio le macchine per il caffè in capsule.

 

 

 

 

 

 

Per quanto riguarda i giocattoli il natale è la festa per eccellenza dell'infanzia e questo costituisce una base importante per una previsione di acquisti non negativa comunque orientati ad una spesa attenta ed a una scelta che privilegia il giocattolo educativo, oltre che l'acquisto di “tendenza” rappresentata, quest’anno, per le bambine dalla linea delle bambole Lola Loopsy, Hello Kitty e il ritorno delle bambole classiche (Barbie, Ciccio bello, Baby amore.). Per i bambini dalle pista per macchinine con scanner al treno Thomas, agli elicotteri

radiocomandati e un discreto ritorno delle costruzioni Lego.

 

 

 

Anche quest’anno, infine, il natale è  per i romani un'occasione di interesse per il mondo della lettura. In libreria i prezzi sono stabili, inoltre, le uscite dei best – seller dei principali autori contribuiscono al richiamo dell'attenzione dei consumatori. La narrativa si conferma, comunque, al primo posto nella scelta del regalo, subito seguita dalla saggistica, dai volumi d'arte e di illustrazione oltre ai libri per bambini che in occasione delle festività natalizie incrementano l'attenzione nell'acquisto.