Ostia - Apprendo con preoccupazione della notizia degli arresti degli attivisti dei movimenti per il diritto alla casa, avvenuti oggi per fatti legati ad una mobilitazione dello scorso 31 ottobre. La lotta per la casa rappresenta uno dei processi politici più importanti di questa città, poichè attira l'attenzione dell'amministrazione e dell'opinione pubblica su una questione  sociale drammatica purtroppo destinata a crescere vertiginosamente nei prossimi  anni, quale effetto della crisi economica. Soffiare sul vento della repressione non serve a nulla, piuttosto le pubbliche amministrazioni si devono impegnare con determinazione a trovare soluzioni efficaci per l'emergenza casa che inizia a travolgere, dopo i precari ed i disoccupati, anche il ceto medio impoverito.

 

Eppure in queste ultime settimane si erano generate forme positive di dialogo tra la Regione e i movimenti per il diritto alla casa a testimoniare la capacità di proposta e la volontà di costruire progettualità condivise. Accusare gli attivisti di adunata sediziosa, o peggio di rapina per la sparizione di un manganello, ha il sapore preoccupante di un atto da regime. Gli arresti non sono la soluzione per contenere nè per reprimere una mobilitazione popolare legittima che rivendica il diritto fondamentale alla casa. Lo dichiara Filippo Lange, consigliere Sel del municipio X.