‘Ostia? Non è una città turistica: tutto fermo’
OSTIA MAFIOSA – “Le difficoltà sono di lungo periodo ed ora si aggiunge l'effetto esiziale e incredibile del marchio infame di "Ostia Mafiosa", che ha come danno permanente l'allontanamento di investimenti per determinare quelle trasformazioni che la rendano "vera località turistica e di mare" con iniziative culturali e attrattive di livello, un arredo urbano soddisfacente sia nella sistemazione dei giardini e della raccolta dell'immondizia, un sistema di trasporti, di parcheggi e di viabilità apprezzabili, interventi pubblici di cura e valorizzazione dell'ambiente e delle peculiarità esistenti che vadano dalla presenza del mare, del fiume, degli scavi di Ostia Antica e della grande pineta”, prosegue l’esponente socialista.
IL CONFRONTO – “E' sufficiente fare il raffronto con la realtà attuale: nessun programma di attrazione, giardini abbandonati, monnezza stracolma, trenino in persistente disservizio”, sottolinea Gioacchino Assogna, “mentre sulla scia di "Ostia Mafiosa" abbiamo visto accrescere duri interventi di repressione in tutte le direzioni verso ogni attività economica, che ovviamente va ricondotta nella legalità”.
ABUSIVISMO COMMERCIALE – “La costante azione contro l'ambulantato, specie di spiaggia, andrebbe meglio valutata regolamentando la presenza in termini di alcune autorizzazioni e di controllo legale con possibili introiti anche per le casse municipali, come avviene in tutte le località di mare. Peraltro”, afferma, “si rischia di spingere quella gente verso la malavita ed altre attività illegali per bisogno di sopravvivenza. Non è un tema molto popolare, specie per i commercianti, tuttavia ritengo che vada meglio analizzato e approfondito per avvicinarci alle altre situazioni già sperimentate per coglierne gli aspetti positivi”, conclude.
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