Ostia: nuovo furto alla Mar dei Caraibi Rubati pc, portatili e soldi dai distributori
Ostia – Nuovo furto alla scuola media Mar dei Caraibi di Ostia. Questa volta, come denuncia l’associazione ‘La ciurma’, i ladri sarebbero penetrati all’interno dopo aver forzato le finestre laterali interne nel plesso della media ‘Stella polare’ per poi rubare computer, portatili e i soldi dai distributori delle merende. Il furto è stato scoperto ieri l’altro. Colpita anche la ‘scuola polacca’. Secondo quello che riferisce Stefano Di Tomassi della ‘Ciurma’ i ladri avrebbero addirittura utilizzato le chiavi, trovate in un luogo riservato dall’edificio.
“Quello che stupisce è come si sia di nuovo arrivati al furto dopo che da più di un anno era iniziato in pompa magna e con lo schieramento della più ampia rappresentanza istituzionale un iter che avrebbe dovuto portare alla sperimentazione di un sistema di vigilanza delle scuole proprio alla Mar dei Caraibi”, sottolinea Stefano Di Tomassi. “Il consigliere del Movimento 5 Stelle Paolo Ferrara aveva portato in commissione l’esigenza di sicurezza di tutti i cittadini e non solo di questo istituto, il più bersagliato del territorio: ricordiamo che in un paio d'intrusioni i ladri avevano anche defecato nei corridoi”, spiega ancora l’esponente dell’associazione: tra le altre scuole ‘visitate’ il plesso dell'Istituto via Mar Rosso (ex Antonio Vivaldi) sito in via Capo delle Armi. Seppure il parlamentino lidense si era opposto alla destinazione di alcuni finanziamenti, l'assessore Antonio Caliendo si era impegnato in prima persona per trovare i fondi dichiarando di averli individuati e impegnati. E siamo arrivati a oggi. Da quel lontanissimo giorno pare che nulla sia andato in porto: a questo punto vorremmo sapere che cosa sia accaduto e che siano individuate le responsabilità politiche e amministrative. Di nuovo le famiglie e i nostri bambini pagano sulle loro spalle la razzia di materiale didattico e ancora una volta siamo di fronte alle domande sul perché non si sia intervenuti prima. Ci appelliamo”, conclude Stefano Di Tomassi, “di nuovo ai politici del territorio che hanno seguito tutto l'iter sicurezza per individuare e definire le responsabilità e finalmente attivare quanto stabilito”.
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