Ostia, Oasi Naturista di Capocotta: botta e risposta tra comune e gestori contro la demolizione
Di Redazione il 09/04/2025
Il gestore annuncia lo sciopero della fame per tutelare un luogo simbolo del litorale romano e tutelare i posti di lavoro, mentre il Campidoglio denuncia la presenza di debiti e abusi e annuncia un bando
Ostia (Rm) – Contro la decisione del comune di Roma mettere a bando la zona dell’Oasi Naturista e di abbattere entro Pasqua il chiosco situato nella stessa Oasi di Capocotta, al chilometro 9,4 della Litoranea, luogo “storico e simbolico per la comunità naturista romana e per tutti coloro che da anni frequentano questa porzione unica del litorale laziale” insorgono Veronica Ciotoli e il marito che da 25 anni lo gestiscono.
Ma il Campidoglio, che non intende fare passi indietro sul rispetto delle regole, è invece pronto a demolire gli abusi e a richiedere indietro, come sta già avvenendo, i canoni mai versati alle casse del Comune: a questo proposito, sono già rientrati 220mila euro, come rende noto l’assessorato all’Ambiente.
Veronica Ciotoli difende il chiosco dell’Oasi naturista: pronta allo sciopero della fame
Secondo quanto afferma Ciotoli, l’Oasi Naturista “non è solo una spiaggia ma un luogo di incontro, libertà, rispetto per la natura e per la diversità umana. Il chiosco, da sempre gestito con attenzione e cura, rappresenta un presidio fondamentale per garantire la fruizione sostenibile dell’area, offrendo servizi essenziali e promuovendo un modello di turismo responsabile, inclusivo e attento all’ambiente. La sua demolizione - sottolinea - non è solo un attacco a un’attività virtuosa, ma anche un duro colpo alla tutela di uno spazio naturale che, senza una presenza costante e consapevole, rischia l’abbandono, il degrado e l’illegalità".
Veronica Ciotoli, che gestisce il chiosco insieme al marito, non ci sta, dunque, alla prospettiva della sua demolizione. "Se mi dimostrano che il mio chiosco è abusivo lo butto giù con le mie mani – dichiara e aggiunge che “per difendere la mia attività sono pronta a fare lo sciopero della fame e della sete per me e le dieci famiglie che lavorano per me da un quarto di secolo. Ho aperto 25 anni fa, quando era sindaco Rutelli, nel 1999, e la mia è l'unica parte di spiaggia dove è consentito fare naturismo". Sostiene inoltre di avere "tutti i permessi: quello della Riserva, del X Dipartimento, della Asl, oltre alla licenza a mio nome data dal Comune di Roma e alle autorizzazioni della Capitaneria di Porto per la discesa a mare delle persone invalide”.
Il Comune: “Gli abusi presenti in tutti i chioschi, in quello dell’Oasi mancano le autorizzazioni”
L'assessorato capitolino all’Ambiente spiega le ragioni per le quali il chiosco gestito da Veronica Ciotoli non può più restare: "Quando siamo arrivati abbiamo trovato una situazione per la quale i cinque chioschi a Capocotta, sei con l'oasi naturista che non ha l'autorizzazione della Riserva né del Comune, non avevano più alcun titolo e andavano avanti con ordinanze precarie di anno in anno e con abusi edilizi e debiti. Lo scorso anno siamo rientrati in possesso dei cinque chioschi e siamo riusciti a metterne a bando tre. Abbiamo preteso che i vecchi gestori demolissero gli abusi e intimato loro di pagare quello che non avevano mai pagato, recuperando centinaia di migliaia di euro mai richiesti dalle passate amministrazioni". Gli abusi, aggiunge il Campidoglio, presenti in tutti i chioschi.
La situazione dei cinque chioschi di Capocotta e il nuovo bando per l’Oasi Naturista
“Il Settimo cielo è stato completamente demolito, il vecchio gestore aveva accumulato debiti per oltre 300mila euro e ha dichiarato il fallimento. Un altro chiosco è stato distrutto da un incendio e quindi è stato messo a bando quest'anno. In altri tre, invece, i vecchi gestori hanno provveduto a demolire gli abusi e così entro l'estate, grazie alle procedure di gara, avremo tutti i cinque chioschi regolari. Gli ultimi due assegnati pagheranno un canone di 70 e 77mila euro annui. Per quanto riguarda l'Oasi pubblicheremo entro la fine del mese un bando per una occupazione del suolo pubblico temporaneo accettando offerte che vanno dai 40 ai 70mila euro per garantire tutti i servizi ai naturisti per l'estate” spiega il Campidoglio.
L’assessorato: “Non c’è più spazio per gli abusi”
L'assessorato informa inoltre che del pregresso ha già recuperato “220mila euro da parte dei cinque chioschi e con le nuove assegnazioni incasseremo 270mila euro all'anno. Lavoriamo all'insegna della legalità e della trasparenza, non c'è più spazio per gli abusi”. Veronica Ciotoli, intanto, ha già indetto una conferenza e una mobilitazione.

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