Ostia - Dopo una settimana di mobilitazione, le scuole già in stato di agitazione permanente in risposta al ddl Aprea  hanno deciso di occupare i licei Anco Marzio, Labriola e gli istituti tecnici Toscanelli, Faraday e Carlo Urbani. In tutto sono sei le scuole occupate, compreso il liceo scientifico Enriques, da dove mercoledì scorso è partita l’iniziativa. L’istituto di via Angelo Olivieri è ormai al settimo giorno di occupazione.


Questa mattina, intanto, circa 150 docenti delle scuole del territorio si sono trovati davanti all’Anco Marzio per partecipare ad una assemblea sindacale congiunta, regolarmente convocata,  ma hanno trovato le porte sbarrate dagli alunni che si dichiarano occupanti. Impossibilitati ad esercitare il proprio diritto di riunione, gli insegnanti hanno così dovuto spostarsi in piazza Anco Marzio, nel centro storico di Ostia, dove hanno dato vita ad un flash mob di protesta, decidendo alcune azioni comuni come la costituzione di un gruppo di lavoro per elaborare alcune proposte da presentare ai parlamentari, un ennesimo flash mob domani alle 16.00 con correzioni compiti sempre in piazza Anco Marzio e sabato 10 novembre la partecipazione alla manifestazione cittadina in difesa della scuola pubblica con appuntamento alle 13.15 alla Stazione Lido Centro


Il liceo classico-psicopedagogico Anco Marzio ha intanto deciso di organizzare dei corsi autogestiti sui  programmi seguiti durante l’anno scolastico per non lasciare inattivo l’istituto. Previste nuove agitazioni al centro professionale Pier Paolo Pasolini.

 

Viale dei Promontori, dove si trovano la maggior parte delle scuole occupate, è diventato un punto di ritrovo per i ragazzi e le ragazze del tredicesimo municipio. Quella che qualcuno ha già ribattezzato "gioventù lidense", non solo difende la scuola pubblica, ma sperimenta nuove forme di socialità a partire dal proprio luogo di formazione.


Non si torna a casa, dove le misure di austerity colpiscono le famiglie, ma si preferisce esprimere il proprio dissenso dormendo tra i banchi di scuola. In gioco è il presente di una generazione. 

 

Momenti di tensione quando due volanti della polizia hanno identificato alcuni studenti dell'Enriques e dell'Anco Marzio. La situazione è poi tornata alla calma e gli studenti hanno continuato in forma autorganizzata a mantenere l’autogestione dentro le proprie scuole.