Ostia antica – Sit-in dei lavoratori questa mattina, lunedì 24 febbraio, a piazza dei Cinquecento per protestare contro la Soprintendenza Archeologica che per due volte avrebbe disertato le riunioni indette dalla Commissione Ambiente e Litorale del Municipio X che, su richiesta delle cooperative,  ha cercato di farsi parte attiva nella partita. “Ha affermato di avere interesse a sviluppare gli itinerari turistici sul Tevere e a sostenere l’occupazione”, spiega Ubaldo Ranucci di una delle cooperative di navigazione che accompagnano i turisti fino al parco archeologico di Ostia antica. “E questa decisione della Soprintendenza di chiudere il cancello per l’accesso dal fiume al sito ci ha spiazzato. Abbiamo cercato un dialogo, ma sino ad oggi, la soprintendente Mariarosaria Barbera, benché invitata a partecipare ai lavori della Commissione ed in particolare, nel secondo caso, benché la sua presenza fosse stata concordata con largo anticipo, non si è presentata e nemmeno ha inviato dei suoi sostituti”.

 

 Questa la lettera inviata alla dirigente dai lavoratori: "Gentile dottoressa Barbera: è inammissibile che non si sia presentata di persona, o inviato un suo delegato alle 2 riunioni indette dalla Commissione Ambiente e Litorale del Municipio Roma X, che come Ente di prossimità, sancito dall’art. 118 della Costituzione Italiana, sta cercando di scongiurare il fallimento delle nostre attività, e la relativa perdita del lavoro di oltre 40 addetti; dove sono finiti i principi, di efficacia, efficienza e trasparenza della Pubblica Amministrazione sanciti nella nostra legislazione”.



Ma la Sopraintendenza speciale per i beni archeologici in merito alle polemiche che hanno investito l'area degli Scavi di Ostia Antica replica in una nota: "La Soprintendenza non ha chiuso l'accesso agli Scavi di Ostia Antica, come dimostra il fatto che gestori privati di trasporti turistici e singoli visitatori, almeno 300mila all'anno, riescono a raggiungere la biglietteria e a visitare la città antica. Al contrario i gestori di battelli pretendono un privilegio: che la Soprintendenza distolga personale di vigilanza da altre mansioni per adibirlo all'apertura di un cancello di servizio, peraltro riservato al passaggio dei mezzi pesanti coinvolti nella manutenzione dell'area".