Ostia, ospedale Grassi, Cervellini, (Sel): “Più posti letto per bambini con bisogni complessi”
Ostia - 'Profondamente scosso dal caso del neonato in stato vegetativo per gravissime lesioni cerebrali dovute al parto, attualmente ricoverato presso il Policlinico "Gemelli" di Roma, sottoposto a tracheotomia e gastrostomia endoscopica percutanea, che tuttavia dovrà a breve essere riportato a casa, ho presentato con la senatrice Alessia Petraglia, un'interrogazione al ministro della Salute per riportare l'attenzione sull'importanza delle cure palliative rivolte ai minori'. Lo dichiara in una nota il senatore SEL Massimo Cervellini, vicepresidente Commissione Lavori pubblici. 'Si tratta di cure con specifiche peculiarità, che devono rispondere a bisogni delicatissimi: attualmente, in Italia, nella maggior parte dei casi, l'assistenza a questi pazienti è erogata in regime di ricovero ospedaliero, frequentemente in reparti intensivi. Presso l'Ospedale Grassi di Ostia è in atto un'esperienza di "Home in Hospital", unica in tutto il Lazio, curata dall'associazione "Piccoli guerrieri", per l'erogazione di cure palliative pediatriche a bambini con bisogni complessi. Sono stati attrezzati all'interno dell'ospedale quattro posti letto, in ambienti completamente indipendenti, con risultati estremamente soddisfacenti per i bambini e per le famiglie.
Tenuto conto che all'interno dell'ospedale Grassi sono disponibili alcuni spazi liberi attigui alla Home in Hospital, chiediamo allora al ministro di mettere in atto, di concerto con la Regione Lazio, le procedure utili per estendere il numero di posti letto della struttura - scelta che permetterebbe di liberare quelli nelle terapie intensive, abbattendo i costi - e di valutare l'opportunità di istituire in tutte le Regioni 'Home in Hospital' per bambini in età pediatrica, in linea con la Dgr del Lazio n. 87/2010 con la quale si è approvato il modello assistenziale delle cure palliative pediatriche e nel quale sono previsti un centro di riferimento regionale ed otto posti letto di 'Home in Hospital'. Si tratta di un obiettivo importante, cui non possiamo restare insensibili, anche perché il numero di minori eleggibili alle cure palliative è in incremento, grazie al progresso medico e tecnologico che permette la sopravvivenza di piccoli pazienti con gravissime patologie: inguaribili, ma, non per questo, incurabili'.
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