Ostia – In merito alla richiesta di ‘partecipazione alla spesa’, ovvero di pagamento del ticket per le prestazioni sanitarie erogate nei Tsmree (Tutela della salute mentale e della riabilitazione in età evolutiva) della Asl Rm3, a cominciare dal centro di via Vaiano anche se le disposizioni riguarderebbero tutti i Tsmree dell’Azienda sanitaria (via Colautti, via Vaiano, via del Poggio di Acilia di Ostia e di Fiumicino), il Cobas ha inviato oggi, mercoledì 27 gennaio, una nota al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al neo commissario straordinario Asl Rm3, Giuseppe Legato, al direttore U.O.C.I. Tsmree, Enrico Nonnis, ed ai vertici dell’Azienda.


LA DISPOSIZIONE – Nella nota il Cobas scrive di essere “venuta a conoscenza che, con note del 28.12.2015, Prot. n. 98657 e del 18.01.2016, Prot. n. 3300, sono state emanate dal direttore U.O.C.I. Tsmree, dott. Enrico Nonnis, alcune diposizioni, con effetto immediato, per ‘l’applicazione del nomenclatore tariffario regionale’ riguardante la partecipazione alla spesa, attraverso il pagamento del ticket, per visite specialistiche, prestazioni diagnostiche terapeutiche, riabilitative ed altro”.


IL COBAS – La sigla, si legge nella nota, “non può non rilevare che le due note esprimono la superficialità e il pressapochismo con le quali vengono emanate diposizioni che investono servizi che contemplano attività particolarmente delicate, senza che queste siano state sufficientemente valutate e verificate sia nella loro attendibilità, sia sulle conseguenze che, queste, possono avere sulle attività e, soprattutto, sui i cittadini/utenti”.


LE CONTRADDIZIONI – “Risulterebbe, infatti, che tra la prima disposizione, quella del 28.12.2015, Prot. n. 98657 e la successiva del 18.01.2016, Prot. n. 3300 emergano incongruenze e contraddizioni che non possono non aver generato confusione ed incertezza tra le operatrici e gli operatori chiamati ad osservarle. Nella prima nota, infatti”, spiega il Cobas, “si disponeva ‘l’applicazione del nomenclatore tariffario regionale’ per tutte le prestazioni diagnostiche e terapeutiche, dalle visite specialistiche e riabilitative, alle psicoterapie, alle valutazioni neuro riabilitative e neurolinguistiche, ecc., mentre, a distanza di un solo mese, con la nota del 18.01.2016, Prot. n. 3300, veniva modificata sostanzialmente la disposizione precedente limitando, il pagamento del ticket alle sole attività e prestazioni specialistiche neuro-psichiatriche infantili e psicologiche”.


AGENDA PER IL TSMREE – Il Cobas rileverebbe inoltre che “la disposizione emanata con ‘effetto immediato’ non ha visto, peraltro, la realizzazione presso il Cup di un’’Agenda per il Tsmree’ rendendo impossibile persino l’applicazione delle suddette disposizioni. Sembrerebbe anche che il codice indicato nella nota del 18.01.2016 corrisponderebbe non al Tsmree di via Vaiano, ma al ‘Dsm psichiatria di Corviale’”. Per questo motivo l’organizzazione sindacale “nell’evidenziare, quindi, lo stato di incertezza e confusione determinato dalle sopra indicate disposizioni rileva inoltre che queste sarebbero in aperto e pieno contrasto con quanto stabilito dal Dca n. U00090 del 10 novembre 2010 che definisce il Tsmree ‘una struttura territoriale aperta ad accesso diretto che esercita funzioni di prevenzione, tutela, diagnosi, cura e riabilitazione…’”.


IL PAGAMENTO – “Aver pertanto disposto il pagamento, attraverso il ticket, delle prestazioni non può che rappresentare un ulteriore disagio e difficoltà per tutti quei minori e le loro famiglie già costrette non solo ad affrontare lunghe liste di attesa per le attività di cura e riabilitazione, ma scontrarsi anche con problemi complessi di ordine sociale, umano ed economico con il rischio di andare ad alimentare e ad approfondire quel fenomeno di rinuncia e/o abbandono della cura e/o costringere gli stessi utenti a ricorrere alle strutture specialistiche private per poter assicurare i necessari interventi di prevenzione, di recupero e di riabilitazione delle varie patologie”, sottolinea il Cobas.


LA SOSPENSIONE - La sigla chiede pertanto “in attesa di valutare l’opportunità di questi provvedimenti, la loro sospensione in relazione non solo alle normative vigenti, ma alla tipologia di un territorio sofferente da anni di una grave carenza di servizi e strutture sociosanitarie in rapporto alla densità abitativa e ai bisogni reali della popolazione interessata”.