Ostia – In relazione alle ultime vicende politiche, pubblichiamo la nota di Gioacchino Assogna, segretario del Partito socialista italiano del municipio X, ex XIII.


“In questi giorni si è avuta nel modo più chiaro possibile la conferma che il PD è una "amalgama mal riuscita" per non dire un tentativo fallimentare basato assurdamente su un mini-compromesso storico tra ex PCI e ex DC, per il grave rifiuto di fare una scelta e partecipare alla costruzione di un Partito Socialista, come sarebbe stato naturale. Già il grande Nenni si era rivolto negli anni 60 al PCI, dicendogli "avete fatto la scissione del 1921 per fare la rivoluzione, dopo 50 anni senza averla  fatta dovreste rientrare nella famiglia Socialista". Anche dopo il fallimento e scioglimento dell'Urss e l'abbattimento del Muro di Berlino, avrebbe dovuto essere naturale il passaggio verso un Partito Socialista aderente al PSE e all'Internazionale Socialista.


Con la costituzione del PDS i dirigenti ex PCI hanno partecipato, in qualità di osservatori, alle riunioni degli organismi Socialisti Europei e Internazionali in attesa di potersi fare accettare la richiesta di adesione. E' stato Craxi a consentire l'ingresso nel PSE con l'impegno di un percorso di avvicinamento e poi di integrazione anche in Italia, che all'epoca Occhetto aveva stimato almeno in un anno per far maturare nel Partito una scelta di questi tipo. Invece, come capita in modo ricorrente, prevalgono le spinte massmaliste che invece di essere contrastate nell'interesse comune della classe lavoratrice, ricevono un impulso e un sostegno determinando divaricazioni e danno per l'elettorato di Sinistra e del paese. I Dirigenti del PD, insieme ai Deputati e Senatori,  hanno utilizzato le elezioni del Presidente della Repubblica, peraltro in un momento drammatico per il nostro paese, per sviluppare uno scontro forsennato al suo interno tra le diverse tendenze di potere determinando "una maggiore delegittimazione della classe politica" già ampiamente raggiunta nell'opinione pubblica dalla grande campagna anti-politica e anti-sistema evidenziatasi nelle ultime elezioni.


Colpiscono i giudizi a caldo di diversi esponenti del PD, che hanno parlato di "delinquenza politica", di "bugie, menzogne e omertà, di "comportamenti maldestri e dilettantistici, di "conseguenze di inciucio tra i fondatori", di "grave ferita al PD e all'Italia" Ci sono il riconoscimento di una gestione assolutamente inadeguata, anche da parte di Bersani, che oltre a non tenere uniti i suoi Parlamentari, non si è fermato neppure di fronte alla presa di distanza di Vendola sulla scelta per Marini in accordo con Berlusconi e Monti e quindi della rottura dell'alleanza di Centro-Sinistra. Il cambio di candidato con Prodi, non ha considerato la prevedibile reazione del gruppo degli ex DC per il mancato sostegno a Marini e di altri comportamenti contrari alla nuova proposta per bruciarla. Un gruppo Dirigente che non si è accorto ina campagna elettorale della "valanga Grillo" e del livello dei "franchi tiratori" interni è inevitabilmente responsabile della grave situazione di incertezza che si è determinata. Probabilmente la riflessione più attenta e le eventuali dimissioni dovevano essere presentate e discusse subito dopo la "sconfitta elettorale del 25 febbraio".


Permane nel PD un esteso e confuso anti-berlusconismo, che viene assunto come linea politica dirimente, senza considerare i dati reali emersi dalle elezioni. Non si può onestamente parlare di Governo del cambiamento pensando soltanto ad un Governo di minoranza, quindi debole ed  esposto a tutti i condizionamenti. La ricerca di un coinvolgimento dei Grillini si è rivelato non praticabile con conseguenze deludenti e risposte offensive. Il tentativo in atto di chiedere a Napolitano, di sacrificarsi nuovamente per "salvare il nostro paese", si spera riceva il giusto e unanime sostegno per far uscire il nostro paese dalle condizioni di gravissima incertezza politica e istituzionale, prodotta in primo luogo per responsabilità dei Parlamentari e dirigenti del PD.


L'avvio di fatto del Congresso del PD è auspicabile metta all'ordine del giorno anche il dirimente problema della costruzione anche in Italia di un forte Partito Socialista aderente al PSE e all'Internazionale Socialista. E' anche sperabile che non si abbiano conseguenze negative sulle elezioni in corso in Friuli Venezia Giulia e nelle prossime Amministrative del Comune di Roma e dei Municipi”. Gioacchino Assogna - Segretario PSI