Ostia, disguidi e disservizi all’Inps: la denuncia di un pensionato
Ostia – “L’Inps di Ostia mi ha inviato una indebita richiesta di 4.634,40 euro causandomi un forte stress accompagnato da tachicardia e insonnia tanto che sono stato costretto a rivolgermi al medico, che mi ha prescritto degli ansiolitici. Adesso che la brutta disavventura della quale sono stato vittima si è conclusa ‘bene’, con una breve lettera di scuse da parte del dirigente della sede di via delle Baleniere, intendo denunciare i tanti disservizi nei quali sono già personalmente incorso e nei quali continuano a cadere altri pensionati”. Lo dichiara a Ostiatv Sandro D., 66 anni, ex dipendente di Aeroporti di Roma in pensione dal 1 gennaio del 2012, e residente a Casalpalocco.
“Con una lettera datata 13 maggio 2013, che mi è stata recapitata il 27 maggio, l’Inps mi informa che ‘nel periodo che va dal 1/12/2011 al 31/01/12012, sono stati pagati 4.634,40 euro in più sulla sua prestazione di mobilità’”, spiega Sandro D. “A leggere questo il mio cuore ha perso un colpo. Ed ha poi accelerato proseguendo nella lettura al punto in cui è scritto che mi ‘mi è stata corrisposta l’indennità di mobilità a titolare dl trattamento pensionistico diretto a carico dell’assicurazione generale obbligatoria per ivs o equiparato’. E quindi ecco la richiesta che mi ha gettato nella disperazione: ‘Per consentirle di effettuare il rimborso della somma indicata Le inviamo, in allegato, un bollettino di conto corrente postale già compilato’. Ma non è finita qui”, prosegue il pensionato: “Sono stato sollecitato a provvedere entro 30 giorni al pagamento, chiedendo magari la rateizzazione, e che, nel caso volessi impugnare il presente provvedimento avrei dovuto presentare un ricorso amministrativo esclusivamente on line. On line? Un caos! Un’impresa!”, racconta.
“Mi sono rivolto al Caf che però in quei giorni era impegnato nella compilazione dei Cud ai pensionati. Mi hanno detto che c’era poca possibilità che all’Inps avessero sbagliato. E qui mi si è gelato il sangue. ‘Dove prendo tutti quei soldi?’, mi sono detto in una delle mie notti insonni. Il termine ultimo per il pagamento, il 31 maggio, si avvicinava inesorabilmente. Ma ho deciso di non mollare e di andare in fondo alla vicenda fino a quando non è saltato fuori che all’istituto di previdenza avevano commesso un grossolano errore. Ora penso sia necessario rendere noto questo disguido perché simili errori non si ripetano, soprattutto alla luce delle conseguenze drammatiche che, soprattutto in periodi di crisi economica come questo, potrebbero causare seri danni ai cittadini particolarmente vulnerabili. Io dico ‘basta’ a quanti trattano i pensionati come sudditi. Ed è una magra consolazione la comunicazione di scuse del funzionario in cui è scritto: “Gentile Signore, mi scuso prima di tutto per il disservizio involontariamente causato, provvederò immediatamente a far annullare la comunicazione di indebito emessa”. Ed hanno pure sbagliato nome! Sto seriamente pensando”, conclude di trasferirmi in Veneto dove mi risulta pasticci del genere non accadono. Qui, ogni volta che vado all’ufficio lidense, avverto il 112. Mi hanno anche combinato pasticci per il periodo in cui ho lavorato in Inghilterra! Ho dovuto ricontattare l’ente inglese per avere copia dei documenti, che poi qui hanno perso!”.
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