Ostia - Nella tarda serata di ieri, dopo una segnalazione giunta al numero blu 1530 alla sala operativa, l’equipaggio della motovedetta classe 831 della Capitaneria di Porto di Roma ha sequestrato una rete da pesca, lasciata da sconosciuti pescatori di frodo vicino all’imboccatura di Fiumara Grande, alla foce del fiume Tevere.

Nei giorni scorsi, gli uomini della Guardia Costiera di Roma, insieme al personale della Delegazione di Spiaggia di Ostia, sempre dopo una segnalazione al numero blu 1530, si sono recati presso il pontile in piazzale dei Ravennati, a Ostia, per verificare la presenza di due sub intenti ad effettuare la pesca subacquea durante la notte. Giunti sul posto, i militari della Guardia Costiera hanno riscontrato la presenza in acqua di un solo sub che si dirigeva verso nord, che, monitorato per circa due ore, è emerso dall’ acqua presso largo delle Sirene (Ostia Lido) in possesso di un fucile con fiocina, arpione per polpi, due retini da pesca di colore bianco e un coltello subacqueo.

Il personale della Capitaneria di Porto di Roma, coadiuvato da quello della Delegazione di Spiaggia di Ostia, dopo aver identificato il pescatore subacqueo con l’ausilio di una pattuglia della Polizia di Stato, presente in zona per un altro reato, hanno proceduto al recupero e al successivo sequestro amministrativo del fucile disarmato e degli attrezzi da pesca depositati sull’arenile. I militari hanno elevato una sanzione amministrativa pari a 4.000 euro nei confronti del trasgressore per aver effettuato pesca subacquea notturna e sequestrato gli attrezzi da pesca, rigettando immediatamente in mare il pescato (nello specifico i ricercati ricci di mare) ancora vivo.

Le due operazioni della Guardia Costiera di Roma, rientrano nell’attività preventiva e repressiva sia della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata che provoca il depauperamento di stock ittici, distrugge habitat marini, sia della pesca sportiva vietata, che alterano peraltro la concorrenza, sotto il più ampio coordinamento della Direzione Marittima del Lazio. La guardia costiera ricorda, con l’occasione, il divieto di pesca subacquea in ore notturne e con l’ausilio di fonti luminose, a tutela delle risorse ittiche, violazione punita con una sanzione amministrativa da 2.000 a 12.000 euro.