Ostia piange Andrea Paglione, pompiere storico di via Celli
Andrea Paglione, che avrebbe compiuto 52 anni il mese prossimo, se ne è andato questa mattina, stroncato da un male che in due mesi ha minato il suo fisico possente dalle spalle larghe. Era un gigante, Andrea, alto e robusto, prestante, eppure il suo volto, quando sorrideva, esprimeva una simpatia contagiosa e buona. Il pompiere storico, figlio di papà Pietro, anche lui pompiere, si è spento in un letto d’ospedale al Grassi, tra l’incredulità ed il dolore dei familiari, degli amici, dei colleghi.
CAPOSQUADRA TURNO C - Difficile per tutti quelli che lo hanno conosciuto sapere di non poter più incrociare più il suo sorriso, di non vederlo scattare per comandare la partenza a sirene spiegate lui, caposquadra del Turno C della 13°. “E’ intervenuto insieme ai colleghi”, racconta un collega, “nel terribile incendio divampato al centro commerciale Eschilo alla vigilia di Natale, dove nessuna delle persone presenti, clienti e commercianti, grazie alla tempestività dei vigili del fuoco è rimasta ferita. Tanti interventi nel corso della sua vita e nonostante gli anni, l’esperienza, non si è indurito. La sua pietà, l’umanità, la sua professionalità, ci mancheranno”.
Andrea lascia due figli, Riccardo e Davide, 23 e 25 anni, dei quali andava fiero. Due ragazzi in gamba dei quali era molto orgoglioso. Poi ci sono papà Pietro, la compagna, il fratello Marco, gli amici. Senza dimenticare la sua seconda casa, la caserma di via Celli, dove domani, mercoledì 11 maggio, alle 14, sarà celebrato un rito semplice, un ‘rito in divisa’, all’esterno, alla presenza dei colleghi, dei caposquadra e capi reparto.
Dalle 8 del mattino di domani sarà aperta la camera ardente all’ospedale Grassi per chi vorrà andare a dargli l’ultimo saluto. Poi, la bara, dove Andrea Paglione è stato adagiato indossando la sua divisa da pompiere, raggiungerà via Celli per il rito laico. Infine, la cremazione, secondo le sue ultime volontà: le ceneri saranno disperse in mare, in quel mare di Ostia che amava tanto, nella città dove è nato e vissuto. Ciao, Andrea!
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