Ostia – La ‘Home in hospital’ dei ‘Piccoli guerrieri’ dell’ospedale Grassi di Ostia sarà ristrutturata e ampliata. E’ questa la bella notizia che i genitori dei cinque bambini affetti da gravi patologie attualmente ospiti nella stanza, diventata troppo angusta per accoglierli dignitosamente insieme ai sofisticati macchinari indispensabili alla loro sopravvivenza, hanno ricevuto ieri, martedì 28 ottobre, nel corso dell’incontro con il direttore generale della Asl Roma D, Vincenzo Panella, con la dottoressa Carla Salvetti, responsabile della ‘Home in hospital’, e con il direttore sanitario del nosocomio lidense, Paola Masala. Anzi, è intenzione dell’Azienda sanitaria di realizzare due grandi stanze in grado di accogliere ognuna tre piccoli. Per le mamme e i papà dei bimbi, che dalla scorsa estate chiedono a gran voce locali più spaziosi e soprattutto condizioni di vita dignitose per i propri figli, è una vittoria. Una bella vittoria. All’inizio di ottobre, indignati per il ‘trattamento come di pecore ammassate in una staccionata’ dei bimbi, erano arrivati ad occupare la direzione della Asl Roma D, a Casalbernocchi. “Ieri abbiamo trovato grande disponibilità e apertura da parte del dottor Panella e di tutti i responsabili che ci hanno assicurato che affideranno ad un ingegnere il compito di realizzare un progetto per ampliare l’attuale camera, utilizzando dei locali adiacenti attualmente in disuso: sarà il primo step, cui seguirà l’indizione di una gara per l’affidamento dell’appalto e l’affidamento dei lavori. Immagino che questo avverrà alla fine dell’anno”, spiega a Ostiatv Valter Mazza, papà del piccolo Mirko e presidente dell’Associazione ‘Piccoli guerrieri’. Il progetto della ‘Home in hospital’ nacque nel 2005 su iniziativa del signor Mazza che voleva per il proprio figlio condizioni di vita diverse da quelle offerte da un comune reparto ospedaliero. La novità era, ed è, che i familiari possono accudire i piccoli, visitarli, trascorrere con loro del tempo. E’ un progetto che ha ottenuto dei riconoscimenti e che il signor Mazza vorrebbe fosse esteso nel resto del Paese.