Ostia – Flash mob mercoledì 26 luglio alle 11 dell’Associazione Spazio Berlinguer-Ostia contro il rischio di caduta di 11 platani, apparentemente morti da tre anni a causa del cancro colorato, in corso Duca di Genova 137-147, a Ostia, davanti alla scuola elementare Garrone. “Abbiamo ritenuto urgente segnalare il pericolo con un esposto alle autorità competenti: le tragedie si prevengono”, dichiara in una nota l’Associazione Spazio Berlinguer-Ostia.

“Non intendiamo rimanere passivi di fronte all'inerzia dell'Amministrazione comunale e a quella del Commissario. Gli eventi della Pineta di Castelfusano non sono opera della natura o del caso. Sono mancati ad ogni livello gli interventi adeguati di prevenzione e programmazione. Dunque, da cittadini, segnaliamo un pericolo possibile alle Istituzioni preposte per evitare che si arrivi a settembre e, con i primi temporali e la contestuale apertura del nuovo anno scolastico, aumentino i rischi per le persone e le cose”, si legge nella nota di Spazio Berlinguer-Ostia.

“Gli alberi rischiano la caduta da un momento all'altro e l'amministrazione non ha ancora provveduto né ad abbatterli, né a sfrondarli dei rami più pericolosi. E questo nonostante ci risultino diverse denunce presentate dai comitati dei cittadini della zona. Si tenga presente che la malattia, in quanto fungo, tende a svuotare i tronchi, a renderli estremamente precari dinanzi ad ogni smottamento. Si mette sull'avviso, inoltre, che, probabilmente il fungo è stato diffuso da albero ad albero attraverso un'operazione almeno improvvida, quando non colpevole. Si denota infatti che i platani malati sono in filare proprio con le ultime operazioni di potatura, che presumibilmente sono state effettuate su alberi sani e su alberi malati con la stessa strumentazione. Pertanto, si chiede che gli enti in indirizzo provvedano, ciascuno per la propria parte, a quanto necessario controllo ed eventuale immediato abbattimento, con conseguente sostituzione dei platani a rischio caduta. Questo esposto viene contestualmente reso pubblico attraverso i mezzi di comunicazione locali e i social network, perché i cittadini abbiano contezza del rischio in atto e delle relative responsabilità”, conclude la nota.