Ostia – Dopo un anno di distanza dal processo di partecipazione tenutosi il 29 dicembre del 2011 sull’ampliamento del porto di Roma presso l’aula consiliare Massimo Di Somma, il comune di Roma ha approvato il 12 novembre scorso il suo raddoppio.

 

 

“Peccato che quanto è stato approvato non sia quello che i cittadini hanno visto durante il processo di partecipazione, obbligatorio per legge per le grandi opere strategiche”, interviene Paula de Jesus del Laboratorio urbanistico del municipio XIII.

 

 

“In pratica, quello che il Comune di Roma ha mostrato ai cittadini in quella data non è quello che hanno poi discusso per l’approvazione del progetto”, spiega: “in particolare, è stata introdotta la relazione della mobilità e la relazione sulle varianti urbanistiche non presentate al processo di partecipazione”.

 


Al Lab.Ur. si domandano quindi “perché i cittadini debbano pagare il personale degli uffici comunali visto che sarebbe evidente che, invece di rispettare le normative sulla trasparenza e curare gli interessi pubblici, sarebbero più preoccupati a soddisfare le richieste degli imprenditori. Perché non farsi pagare da loro?”.

 



Questa mattina il LabUr ha inviato una urgente richiesta di integrazione degli allegati relativi alla delibera del raddoppio del porto. In attesa della risposta da parte degli Uffici competenti e dell’aggiornamento e ripubblicazione sull’Albo Pretorio della delibera in oggetto, sarà inoltrato alla procura di Roma un “dettagliato esposto per fare chiarezza su queste gravi omissioni documentali”.