“Roma Capitale valuti la creazione di un Dipartimento ad hoc per gestire il mare di Roma”


Ostia (Rm) – “Il Tar ha sospeso i bandi per la riassegnazione delle concessioni demaniali marittime stabilendo che a metà ottobre ci sarà il giudizio di merito. Roma Capitale, per voce dell'assessore Zevi, ricorrerà al Consiglio di Stato. Va precisato che la sospensiva non annulla il bando di gara ma ne congela l'iter fino al giudizio di merito evidenziando al tempo stesso dei nodi che vanno risolti”. 
Lo dichiara in una nota Marco Possanzini, Capogruppo Sinistra Civica Ecologista Municipio Roma X. 

Il nodo delle ‘royalties’ 

“Al netto della questione legata alla ‘royalties’, che va ricordato non è un'invenzione creativa di Roma Capitale in quanto il nostro ordinamento contempla la corresponsione delle royalties a favore dei comuni quando si gestiscono dei beni comuni, c'è il tema della durata dei bandi. Il Comune di Roma, dopo aver effettuato la ricognizione per accertare l'esatta consistenza delle concessioni, ha applicato la norma regionale che obbliga ad una durata della concessione non superiore ad un anno. La normativa nazionale, quella che conferma la possibilità di prorogare, prevede anche una durata della concessione da 5 a 20 anni” spiega il consigliere Possanzini. 

“Questa norma nazionale, nella parte che prevede la possibilità di proroga, deve essere disapplicata così come ribadito da innumerevoli pronunciamenti giudiziari. Deve. Lo stesso principio non vale per la parte della norma nazionale che regola la durata delle concessioni che deve essere applicata in quanto gerarchicamente superiore alla norma regionale. C'è ovviamente un gran caos normativo che, non c'è da girarci troppo intorno, fra conflitti e ricorsi, norme che confliggono l'una con l'altra, rischia di bloccare qualsiasi cambiamento anche se urgente e necessario come nel caso della gestione del mare di Roma. Va precisato – prosegue -  che aver trasferito la delega al litorale dal Municipio al Comune di Roma, visto che parliamo di Roma come città di mare, come Capitale anche del Mediterraneo, ha permesso l'avvio di una fase nuova che, se la delega fosse rimasta al Municipio, difficilmente avrebbe potuto vedere luce”. 

Il pronunciamento del Consiglio di Stato

In attesa del giudizio di merito e del pronunciamento del Consiglio di Stato, serve sintonia fra gli enti di competenza per gestire questa fase di transizione evitando paralisi o peggio passi indietro. Ogni grande trasformazione inevitabilmente genera nodi che vanno sciolti, come nel caso della messa a gara delle concessioni balneari. La speranza è che la gestione del mare di Roma sia in futuro assorbita da una struttura ad hoc, un Dipartimento capitolino dedicato, che possa promuovere la gestione del litorale non in forma episodica ma in modo costante, utilizzando magari uno specifico nucleo di Polizia Locale dedito ai controlli sul mare di Roma. La strada è lunga ma è tracciata. Le proroghe automatiche, quelle che hanno trasformato le concessioni in una specie di proprietà privata, sono finite. Si riparta da qui per ripensare il mare di Roma, renderlo finalmente fruibile ed accessibile come merita ogni grande Capitale che si affaccia sul mare” conclude.