Ostia - "Abbiamo paura di perdere il nostro lavoro: aiutateci!". Un'ottantina di lavoratori della società Canados - azienda, che produce imbarcazioni di lusso dai 23 ai 45 metri e mette sul mercato dai 2 ai 3 esemplari annui e che da decenni è attiva sul territorio nella zona dell’Idroscalo - da ieri sono in presidio fisso per protestare contro la possibilità di perdere il proprio lavoro. Una protesta senza slogan né disordini. I lavoratori hanno posizionato una tenda di fronte ai cancelli del cantiere con la speranza di farsi ascoltare. "Una ottantina di persone - dice Fabiola Bravi, sindacalista dell’Usb Lavoro Privato - rischiano di non avere più un posto già da gennaio. Sono in cassa integrazione che scadrà a dicembre. La società ha però manifestato l’intenzione di mandarli via". Tanti i padri di famiglia che ora  si dicono pronti a ogni sacrificio pur di non perdere il proprio lavoro. "La preoccupazione - riprende la sindacalista - è data anche da come è stata gestita sinora la cassa integrazione, non applicata nella stessa maniera a tutti. Senza contare che molti lavori sono stati nel frattempo esternalizzati".

 

Lo scorso 15 maggio una trentina di lavoratori aveva fatto irruzione pacificamente nell'aula consiliare per chiedere alle Istituzioni di avviare un tavolo di discussione con la società Canados, al quale chiedono di essere presenti loro stessi con la rappresentanza sindacale per avere garanzie, prima fra tutte quella di rispettare i turni della cassa integrazione. Immediata la risposta da parte del capogruppo del Pd Giuseppe Sesa che ha assicurato il sostegno dell’amministrazione impegnando il presidente Andrea Tassone ad organizzare il tavolo di confronto richiesto per scongiurare i licenziamenti.