Municipio X, Psi: “La condanna di Berlusconi avrà inevitabili ripercussioni sul governo”
Ostia - In merito alla recente sentenza della Corte di cassazione che ha condannato l’ex presidente del consiglio e leader di Forza Italia, riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Gioacchino Assogna, segretario del Partito socialista del municipio X:
“La condanna di Silvio Berlusconi avrà inevitabili ripercussioni sul governo: i tentativi di ripetere che le sentenze verso il Cavaliere siano dovute ad una magistratura prevenuta, visto che nei fascicoli giudiziari non ci sono prove, è un ritornello buono soltanto per chi manda messaggi di propaganda per i propri tifosi. E’ inconfutabile che le prove di colpevolezza siano state passate al vaglio di ben 16 giudici diversi, dal gip che ha stabilito il rinvio a giudizio ai giudici di cassazione che hanno confermato le sentenze di merito, e si ritrovano prima di tutto nelle testimonianze dei dirigenti Mediaset (Tatò, Cavanna, Tronconi e Pugnetti) che seguivano tali pratiche affidate con gestione esclusiva al defunto bernasconi in un rapporto diretto con Silvio Berlusconi. Infatti la condanna riguarda gli anni non caduti in prescrizione (bilancio 2004 e contratti del 2002/03), e contestati soltanto 7 milioni di euro, rispetto ai 300 milioni iniziali di evasione.
Peraltro la composizione dei giudici di cassazione è stata analizzata e presentata come la migliore per Berlusconi, considerato che tra i giudici non vi era nessuno di Magistratura democratica e anzi alcuni erano esponenti di Magistratura indipendente collocata politicamente a destra, tant'è che la possibile richiesta di rinvio dell'udienza del 30 luglio non c'è stata proprio per tale considerazione. E' paradossale sostenere che i 16 giudici che hanno esaminato la documentazione del processo sono tutti faziosi e ideologizzati. Gli adempimenti conseguenti alla irrevocabile condanna già sono stati avviati con il ritiro del passaporto e la sospensione della pena in quanto, avendo superato i 70 anni, non andrà in carcere ma agli arresti domiciliari oppure, se lo richiede, l'affidamento in prova ai servizi sociali del residuo anno della condanna, avendo beneficiato di 3 anni d'indulto. L'attesa si sposta sui comportamenti delle forze politiche rispetto ai destini del governo Letta e dell'eventuale nuovo scioglimento del parlamento, tenendo conto che ancora non è stata cambiata la legge elettorale del Porcellum, con il rischio di andare alle urne con quel vergognoso sistema elettorale di nominati. Le minacce di Berlusconi e dei suoi di chiedere "la grazia al presidente della repubblica", di porre l'ultimatum per una legge di riforma della giustizia oppure elezioni, servono soltanto a presentarsi nuovamente come vittima dei giudici di sinistra e raccogliere gli effetti positivi nel voto elettorale che normalmente aiuta chi si presenta come vittima. In questo modo Berlusconi butta il cerino in mano al Pd perchè si assuma la responsabilità della crisi del governo Letta, cercando di mettersi in sintonia più con i suoi militanti ed elettori, piuttosto che con le necessità e gli interessi del paese e dei cittadini. Stando nel mezzo di una battaglia congressuale e un segretario provvisorio neppure investito del voto delle primarie, il Pd rischia di farsi guidare da posizioni di rottura degli equilibri attuali, rispetto alla ricerca di posizioni ferme sul piano dei contenuti, ma responsabili per evitare di trascinare nella crisi, in un momento così delicato, sa il governo, che il paese.
Peraltro non è scontato che il disegno del Pdl, di andare alla crisi e votare il 27 ottobre venga avallato dal presidente Napolitano, che potrebbe quasi sicuramente tentare la formazione di un altro governo oppure rinviare alle camere quello di letta, per fare una nuova legge elettorale e presentare la legge di stabilità che sposterebbe almeno alla primavera prossima le stesse elezioni con il rammarico di un quadro di instabilità in prossimità del semestre europeo a guida italiana. Non servono i muscoli in politica, specie nelle situazioni drammatiche come la nostra, ma la capacità di guidare il paese verso obiettivi positivi in particolare per i giovani, le aziende e la parte più debole del nostro paese. L'estate non è mai stato un periodo valido per le crisi di governo, ma questa volta sarà difficile evitare lo scontro dirompente perchè non si vedono le forze che hanno la volontà effettiva di governare con senso di responsabilità questo frangente”. Gioacchino Assogna, segretario Psi del X municipio di Roma".
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