Ostia – “Il 31 dicembre 2015 sono scadute le concessioni balneari di tutto il litorale italiano. Infatti la legge nazionale 221/2012 che le ha prorogate fino al 2020 è incompatibile con la direttiva europea "Servizi" n. 123/2006 (la cosiddetta Bolkestein) e con i principi dell'articolo 49 del Trattato per il funzionamento dell'Unione europea. Rammentiamo che la Corte costituzionale, con sentenza numero 227 del 24.6.2010, ha già accertato e stabilito che l'articolo 12 della Bolkestein è self-executing, cioè ha efficacia diretta nell'ordinamento degli Stati Membri, come riconosciuto anche dalla Corte costituzionale dal 2010”, dichiarano in una nota i Radicali Maria Laura Turco, avvocato, e Paolo Izzo, scrittore.


NUOVE GARE – “Ciò determina l'obbligo - proseguono Maria Laura Turco e Paolo Izzo - sia per il giudice nazionale sia per la P.A. di non applicare la confliggente normativa interna. Per questo motivo ribadiamo la necessità che i sindaci dei Comuni che affacciano sul mare predispongano subito i bandi di gara di pubblica evidenza per l'assegnazione delle concessioni demaniali marittime: in difetto si potrebbe aprire una nuova procedura di infrazione contro lo Stato italiano”.


90 INFRAZIONI - “Il prossimo 26 febbraio - concludono i due esponenti radicali - la Corte di Giustizia deciderà infatti se la norma italiana sul rinnovo al 2020 è incompatibile con la direttiva comunitaria e già il Servizio Giuridico della Commissione europea, il cui parere è solitamente seguito dalla Corte di Giustizia, si è espresso proprio in tal senso. Sono attualmente 90 le procedure di infrazione aperte contro lo Stato italiano e dal 2003 a oggi i cittadini italiani hanno pagato € 183.000.000 per le multe, mentre non è dato quantificare gli importi per cui siamo tuttora morosi per multe già irrogate, ma non ancora pagate e sulle quali graveranno altresì gli interessi da ritardato pagamento”.