Ostia, pestaggio in un forno: picchiati 3 panettieri con mazze di ferro
Ostia – Spedizione punitiva in un forno di Ostia: picchiati i lavoranti con delle mazze di ferro e legno. Ecco la ricostruzione dell’accaduto. Poco dopo le due di qiesta notte una 15 persone armate di bastoni hanno fatto irruzione in un forno di viale della Marina, nel centro di Ostia, dove stavano lavorando tre cittadini di nazionalità egiziana.
I balordi, senza alcun motivo, hanno completamente messo a soqquadro il locale e picchiato i fornai scappando subito dopo. Dopo qualche istante sul posto sono arrivati gli agenti del commissariato Lido, agli ordini del primo dirigente, dottor Antonio Franco, che hanno ritrovato sia all’interno che all’esterno del forno Tosoni (che si trova all'interno dello stesso locale in cui sorge un ristorante cinese) evidenti tracce dell’aggressione. Sono state recuperate alcuni bastoni sporchi di sangue e sul marciapiedi davanti l’entrata un braccialetto da uomo e alcuni fazzoletti, anch’essi sporchi di sangue, oltre a diverse impronte sulla carrozzeria di un’auto parcheggiata lì.
Una delle vittime ha poi raccontato che alcune ore prima dell’aggressione, mentre stava prendendo un caffè al bar di fronte al forno, era stato aggredito senza alcun motivo da uno sconosciuto, che gli intimava con accento romano di non guardarlo. In seguito, il fornaio aveva riconosciuto l’uomo nel gruppo che gli aveva teso l’agguato. Nel frattempo i poliziotti sono stati contattati dai sanitari dell’ospedale Grassi dove era appena arrivato un ragazzo che, sebbene avesse riferito ai medici di essere caduto dallo scooter, in realtà aveva ferite compatibili con una rissa piuttosto che con un incidente stradale. Gli agenti, dopo aver ricostruito la dinamica e aver esaminato i filmati di un sistema di videosorveglianza antistante il luogo dell’aggressione, hanno riconosciuto nel giovane uno dei responsabili. E così C.D., 24 anni, romano, è stato arrestato per lesioni e porto abusivo di armi. Le indagini proseguono per l’individuazione degli altri complici.
Intanto i tre egiziani, che hanno ricevuto una prognosi di 7, 9 e 20 giorni, sono ancora sotto schock, ma questa mattina, in attesa dei rilievi della polizia, sono tornati sul loro posto di lavoro per collaborare nella ricostruzione della vicenda.
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