Ostia – Dopo i Cobas e la Uil Fp anche la Cgil Fp denuncia la situazione ‘al collasso’ in cui si troverebbe il reparto di psichiatria dell’ospedale Grassi di Ostia. “Mentre la Regione Lazio sta tentando di cambiare volto alla sanità romana e laziale, quello che sta accadendo presso il reparto di psichiatria del nosocomio lidense non è degno di un paese civile”, denuncia Enrico Gregorini, segretario generale Fp Cgil Centro Ovest Litoranea: “A fronte di 16 posti letto ufficiali, i ricoverati attualmente sono 22 e sono in condizioni di estrema precarietà: a nulla sono valse le denunce dei mesi scorsi”.


“A oggi la situazione è la seguente: 6 pazienti sono appoggiati con i letti in corridoio dove mancano sia gli attacchi dell’ossigeno che le testate dei letti, i comodini e gli armadietti necessari; 3 pazienti sono in trattamento sanitario obbligatorio e necessitano di maggiori cure e attenzioni; 1 paziente è ricoverato in protocollo per tentato suicidio”, spiega Enrico Gregorini. “Il reparto è dotato di un giardino fatiscente e pericoloso che non garantisce la sicurezza né ai malati psichiatrici né agli operatori, e di cui è consentito l’utilizzo soltanto in alcune ore del giorno e alla presenza di un infermiere. Tale situazione, oltre a non garantire il rispetto e la dignità dei pazienti, viola il loro diritto alla privacy e alla riservatezza a causa della continua esposizione agli sguardi degli utenti, dei visitatori e degli operatori di passaggio”.


“Il sovraffollamento”, prosegue, “è dovuto anche alla chiusura del reparto di psichiatria dell’ospedale Fatebenefratelli reso inagibile a causa di un incendio verificatosi diversi mesi fa. Il personale infermieristico, pertanto, per sopperire alla crescente mole di lavoro è costretto a turni massacranti causa anche la gravissima carenza di personale. La Fp Cgil Centro Ovest Litoranea chiede alle istituzioni preposte un intervento immediato e risolutivo per scongiurare danni irreparabili che potrebbero derivare sia ai pazienti che a tutti coloro che accedono all’ospedale Grassi”, conclude.