Ostia – Ostia ricorda il piccolo Simeone Nardacci, il bambino di otto anni scomparso il 19 luglio del 1998. Il suo corpo senza vita, con evidenti segni di percosse e abusi, fu ritrovato il giorno dopo, dalla polizia in una baracca nella pineta, nascosto in quello che i ragazzi consideravano un luogo segreto di giochi.

Una vicenda orribile di violenze e orrori, di orchi e sogni infantili spezzati che, grazie alle indagini immediatamente avviate, condusse gli inquirenti ad arrestare il 27 dello stesso mese per omicidio volontario e violenza sessuale Vincenzo Fronteddu, condannato all’ergastolo, ed il figlio Claudio, condannato a 15 anni di carcere. Emerse anche, in maniera tragica, la responsabilità del padre di Simeone, che avrebbe abusato del figlio.

A diciannove anni dalla barbara uccisione di Simeone, che all’epoca dei fatti abitava con i genitori e la sorella nelle case occupate in via Capo delle Armi, vicine alla ferrovia della Roma-Lido, il ricordo del piccolo è ancora vivo. Nel luogo della sua prematura scomparsa, dove è stata eretta da cittadini la stele lignea 'Sentieri di Speranza', ad ogni anniversario si prega e ci si raccoglie in silenzio.

Per ricordare il piccolo, perché la sua morte non sia dimenticata, si è costituito un Comitato spontaneo che ha individuato due possibili luoghi dove erigere una stele a ‘Simeone Nardacci figlio di Ostia’: si tratta del rondò di fronte al cavalcavia Attico Tabacchi o nei pressi dell’ex mercato di via Capo Passero. “Il 19 luglio ricorre la scomparsa di Simeone ma dopo sette anni ancora attendiamo l’individuazione del parco o della rotatoria dove dedicare al piccolo un luogo a memoria cittadina”, hanno fatto sapere dal Comitato, aggiungendo che “Il silenzio di un bosco è ancora una ferita aperta per la collettività ma Ostia può e deve farsi coraggio – si legge in una nota di qualche anno fa del Comitato promotore ‘Simeone Nardacci figlio di Ostia’ – La città deve accettare la responsabilità della sua identità e della sua storia anche dal sangue innocente di questi martiri per poter edificare una nuova e matura società basata sulla bellezza dell'amore solidale che non lascia soli i bambini, le famiglie e i cittadini". La proposta è quella di costruire una stele ispirata ai disegni del piccolo, ribattezzata ‘Il pescatore di sogni’ (progettata da Cristiano Muti de L'Acciaieria) perché l'hobby preferito di Simeone era la pesca. Questa sera, nel luogo dove il piccolo fu ucciso, si pregherà insieme.