Ostia – Respinta la proposta dei consiglieri Cristiano Rasi e Salvatore Colloca che impegna il sindaco ad attivarsi presso il Parlamento per sollecitare la modifica del sistema elettorale nazionale in senso proporzionale e con la possibilità di esprimere le preferenze. Il documento, presentato ieri in consiglio municipale, prendeva spunto dalla sentenza della Corte Costituzionale che si è già espressa sulla illegittimità dell'attuale sistema maggioritario nella parti in cui attribuisce un premio di maggioranza, a prescindere dalla percentuali di voti raccolti, e sia per il meccanismo delle liste bloccate nella parte in cui non consentono all'elettore di esprimere la preferenza. La scelta di portare questo documento in municipio, che a qualcuno è sembrata inopportuna, nasce invece dal fatto che questa sentenza si aggiunge al grave fatto di avere parlamentari cooptati, cioè scelti dalle segreterie dei partiti e non selezionati attraverso la loro competenza o la loro presenza sul territorio, la grave conseguenza di avere gran parte dei parlamentari attualmente in carica eletta in modo illegittimo e quindi privi del mandato popolare.

 

Secondo i consiglieri Colloca e Rasi, sarebbe pertanto un controsenso accettare che gli stessi parlamentari che dovranno votare la modifica della legge elettorale siano gli stessi che saranno condannati ad andare a casa e sorge quindi spontaneo il dubbio che possano essere interessati più a salvare la poltrona che curare gli interessi dei cittadini. “E' evidente infatti che i nemici giurati del sistema maggioritario (meglio conosciuto come porcellum) siano tanti nell'opinione pubblica e pochi a Montecitorio e a Palazzo Madama e che sia quindi forte il bisogno da parte di chi non accetta questo stato di cose di agire con una iniziativa concreta, proveniente dalla base e dalle parti sociali”, dicono i consiglieri dell’opposizione. Il documento ha ottenuto solo cinque voti favorevoli e molte astensioni a dimostrazione del fatto che a molti sarebbe mancato il coraggio di andare un po' controcorrente rispetto alle indicazioni del proprio partito e forse proprio questo timore è ciò che ancora manca per cambiare veramente il nostro amato Paese.