Ostia – “Ostia, da modello europeo al ‘fai da te’. Oggi siamo qui a denunciare il non rispetto della Legge Regionale n. 53 del 1998 e del “Protocollo d’intesa per la difesa per la ricostruzione e la difesa del litorale di Ostia” da parte della Regione Lazio, del Comune di Roma e Associazioni dei balneari di Ostia”. Decisa la presa di posizione del Sindacato italiano balneari che questa mattina ha fatto il punto della situazione del litorale di Ostia nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta allo stabilimento Urbinati.

 

“L’idea di poter intervenire a difesa della spiaggia di Roma con un approccio moderno, rispettoso dell’equilibrio ambientale, dell’interesse dei cittadini e delle imprese è stata superata, con una visione miope ed opportunistica, dal fai da te”, spiega il Sib in una nota, portando quale esempi negativi gli interventi che hanno portato alla  “realizzazione di due pennelli a difesa dello stabilimento balneare “La Conchiglia”, che starebbe creando una fortissima accelerazione erosiva delle due spiagge sotto flutto “Urbinati” e “Salus”, e  l’ultimo dragaggio del Canale dei Pescatori, che sarebbe stato risolto a costo zero per il Municipio X semplicemente “vendendo” la sabbia dragata ad una ditta che produce cemento, anche qui si risolve un problema a scapito della spiaggia sotto flutto (dal Med al Venezia)”. Il presidente regionale del Sib, Fabrizio Fumagalli, chiede che vengano “individuate le responsabilità di chi ha autorizzato, realizzato e non sorvegliato questi due interventi, soprattutto chiediamo che si rimuovano i pennelli realizzati e che si restituiscano, alla spiaggia a sud del Canale, i 5.000 mq illegittimamente  venduti. A testimonianza “del disprezzo dell’Interesse generale”  denunciamo di aver inutilmente segnalato all’assessore regionale all’ambiente Refrigeri i ritardi e le incertezze della sua azione e che, a seguito della pessima gestione dell’Ardis, l’intervento del 2012 di ripascimento della spiaggia a sud del Canale dei Pescatori è costato oltre 18 euro al mc contro gli 8 euro mc di quello del  2009, con uno sperpero di oltre 3 milioni di euro”. 

 

L’associazione di categoria dichiara inoltre di aver “chiesto inutilmente l’apertura di un’inchiesta interna per stabilire cause e responsabilità, con l’obiettivo di evitare il ripetersi di fatti così gravi e richiama con forza tutti al rispetto del protocollo d’Intesa del 2000, riaprendo il tavolo tecnico di confronto tra Istituzioni e Categoria, per sovrintendere alla programmazione degli interventi di difesa e manutenzione della spiaggia di Roma”. Prosegue: “Alla Regione, che dopo aver aperto un’inchiesta sui gravi fatti denunciati, chiediamo di completare gli interventi programmati e di assumere la guida tecnica ed amministrativa degli interventi futuri (non può essere il Municipio, povero di mezzi, competenze e con una visione localistica); Al Comune che, nel rispetto della legge Regionale n 53/98, chiediamo di aprire una posta di bilancio per la manutenzione della spiaggia, compreso il dragaggio del Canale dei Pescatori, convocare un tavolo di confronto con i Balneari, chiamati a “partecipare alle spese di manutenzione””. Infine il Sib si rivolge  alle “associazioni dei balneari di Ostia chiedendo di superare le divisioni, di tutelare anche chi è sotto grave erosione, accettando di contribuire alle spese di manutenzione senza “tergiversare”. Ai colleghi balneari chiedono di avere una visione più moderna dei propri legittimi interessi, che non è quella di difendersi a spese del vicino o di ignorare che l’erosione, anche se ancora non la subiamo, è un problema di tutti”.