Ostia: il 7 luglio riprendiamoci le spiagge
Ostia - Il 7 luglio andrà in scena l'invasione delle spiagge promossa da "Riprendiamoci le Spiagge". Appuntamento ore 12.00 alla stazione Stella Polare del trenino Roma-Lido per accedere gratuitamente in uno degli stabilimenti simbolo dello sfruttamento delle coste del litorale romano. Si chiede alla giunta Vizzani il ritiro del bando spiagge, così da non regalare ai privati gli ultimi 8 lotti che sono attualmente gestiti dalle cooperative del territorio.
"Come l'acqua, anche le spiagge sono un bene comune da difendere - dichiara Fortunato di Riprendiamoci Le Spiagge - invaderemo le spiagge per rivendicare il libero e gratuito accesso come previsto da legge, l'abbattimento del lungomuro e il ritiro del bando spiagge della giunta Vizzani. Anche nella provincia di Napoli sono previste manifestazioni sulle spiagge.
Sulle spiagge di Ostia l'illegalità non è legata solo al rispetto della legge che prevede il libero e gratuito accesso. Infatti si deuncia anche la realtà del lavoro nero che prevede tantissimi giovani sottopagati dai gestori degli stabilimenti balneari. Si parla di circa il 70% dei lavoratori. Inoltre la condizione in cui versa il trenino Roma-Lido e l'aumento del biglietto sono un ulteriore disincentivo alla possibilità di vivere liberamente le spiagge di Ostia.
L'estate è arrivata. Il peso economico della crisi non permette a tutti di poter vivere il mare di Roma. La benzina costa tanto e il traffico che porta verso Ostia è insostenibile. Il trenino Roma-Lido è un carro bestiame e con l'aumento del biglietto Atac, oltre alla libertà di godere delle spiagge viene lesa la libertà di movimento dei bagnanti.
La legge prevede il libero e gratuito accesso alle spiagge, ma 53 dei 56 stabilimenti (94,5%) sono risultati inaccessibili e quindi non si può entrare senza biglietto e poggiare liberamente l'asciugamano sulla spiaggia. Sono anni ormai che i 17,5 km di litorale del Comune di Roma propongono uno scenario di muri invalicabili, tornelli, divieti di sosta ai pedoni.
Gli ultimi 8 lotti di spiagge libere, gestite da cooperative, sono vittima di un bando scellerato che rischia di svendere ai privati una risorsa già fortemente sfruttata. Gli imprenditori del mare e la giunta Vizzani vogliono cementificare anche le ultime realtà territoriali libere dalla morsa delle speculazioni.
Altro dato clamoroso sono i prezzi irrisori del canone demaniale. Basti pensare che lo Stato calcolava nel 2008 di incassare da questi canoni 215.000.000 euro, mentre ne arrivarono solo 103 milioni e nel 2009 ancora meno, solo 97 milioni. Di media uno stabilimento spende all'anno 30 mila euro di canone a fronte di guadagni di oltre 3 milioni di euro (molti percepiscono anche il triplo!). Parliamo di guadagni 300 volte superiori alla spesa. Tutto questo mentre vengono disattese completamente le direttive europee sul tema concessioni.
Le spiagge sono un bene comune e in quanto tale non accettiamo che qualcuno possa imporci di pagare per un bene che è di tutti. Siamo stanchi di non poter scendere dal trenino della Roma-Lido e fare il bagno dove vogliamo, come siamo stufi di dover passare ore di traffico alla ricerca di una spiaggia libera. Gli introiti dei balneari non possono venire prima della possibilità di godere liberamente del mare. Come abbiamo saltato i tornelli del trasporto pubblico, così salteremo i tornelli che ci impediscono di vivere le nostre spiagge.
PER IL LIBERO & GRATUITO ACCESSO, PER L'ABBATTIMENTO DEL LUNGOMURO, PER IL RISPETTO DEI VINCOLI PAESAGGISTICI & PER IL RITIRO IMMEDIATO DEL BANDO SPIAGGE.
SALTARE IL TORNELLO PER RIPRENDERCI LE SPIAGGE! SALTARE IL TORNELLO PER RIPRENDERSI IL PRESENTE!
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