Ostia, ritrovata una tartaruga marina priva di vita
Ostia – Ritrovata morta una tartaruga marina a Ostia. L’esemplare della specie Caretta caretta si trovava spiaggiata sull’arenile all’altezza dell'Ottavo Cancello, a Castelporziano, ormai privo di vita. Probabilmente l’esemplare, di circa 15, 20 chili di peso, era già morto da qualche giorno in quanto era in avanzato stato di decomposizione. Sul posto è intervenuta questa mattina la guardia costiera di Ostia che ha notato che l'animale era piuttosto arretrato. L’anno scorso a Ostia furono rinvenute a gennaio, a distanza di tre giorni, due tartarughe marine arenatesi presso lo stabilimento balneare ‘La spiaggia’.
Una era priva di vita, la seconda fu trasferita a Torvajanica per le prime cure. L’intervento fu condotto dai militari della capitaneria di porto grazie alla segnalazione effettuata dai dipendenti dell’impianto. Le bestiole erano rimaste intrappolate in una rete. La prima era purtroppo già morta, la seconda, invece, sebbene in condizioni precarie, era ancora viva e priva di ferite evidenti. Entrambi gli esemplari erano privi di targhette identificative e/o segni di riconoscimento. Sul posto anche il veterinario della Asl Roma D che, dopo aver valutato le condizioni della tartaruga, ritenne opportuno farla trasportare presso il centro di cure più vicino. La tartaruga rinvenuta ancora in vita, lunga circa 85 cm, fu consegnata al personale competente dello Zoomarine di Torvajanica per le prime cure. Raggiunte le condizioni ottimali fu poi trasferita al Turtle Point della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. Tra i compiti della capitaneria di porto anche quello di monitorare e salvaguardare le specie marine protette, come tartarughe e cetacei. Importante è quindi ricordare di informare prontamente l’autorità marittima ogni qual volta vi siano avvistamenti o rinvenimenti di tartarughe o di altre specie marine protette.
Il primo ritrovamento avvenne il 16 gennaio. Il secondo, invece, il 18 gennaio allo stabilimento La nuova pineta, a Ostia levante, dove un altro splendido esemplare di tartaruga marina (Caretta caretta) giaceva privo di vita. Dalla bocca sporgeva del filo da pesca che finiva con l’uscire dall’ano dell’animale, a testimonianza dell’ennesima morte causata dall’attività della pesca ad una specie protetta. Si trattò della seconda tartaruga ritrovata sul litorale lidense dopo quella rinvenuta due giorni prima insieme alla compagna a La spiaggia. Un paio di settimane fa fu trovato morto un delfino a lungomare Duca degli Abruzzi, a ponente. A provocarne la morte, probabilmente, l’inquinamento marino con conseguente presenza di buste di plastica o i micidiali palangari, sistemi che hanno migliaia di ami.
Quanto alla tartaruga trovata a La Nuova pineta sul posto intervennero i responsabili del Centro habitat mediterraneo Lipu di Ostia, Alessandro Polinori e Luca Demartini, che informarono le autorità. Secondo la denuncia del network internazionale BirdLife International, ogni anno oltre 200mila uccelli muoiono a causa del bycatch, ossia la cattura accidentale con reti da pesca, e migliaia sono le tartarughe marine che rimangono intrappolate per la stessa causa. “Una strage silenziosa che provoca a questi animali sofferenze incredibili, oltre ad un gravissimo danno a popolazioni estremamente preziose per l’ecosistema”, dichiararono i due esponenti ambientalisti. Straziante la scena che si presentò con la povera tartaruga priva di vita trasportata dalle correnti sulla spiaggia, con un filo di nylon fuori della bocca. “E’ il simbolo della violenza quotidiana perpetrata dall’uomo ai danni dell’ecosistema e dei suoi abitanti: è fondamentale intervenire con provvedimenti che evitino il perpetrarsi di simili stragi, arrivando finalmente a rispettare il mare ed i suoi abitanti”, affermarono Polinori e Demartini.
Ma ci sono anche vicende a lieto fine. L’estate scorsa i militari della capitaneria di porto liberarono in mare otto tartarughe che, recuperate ferite, erano state curate prima di essere liberate.
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