Ostia – No al rinnovo degli incarichi conferiti a tre professionisti esterni alla Asl Roma D e costati all’azienda 210.000 euro. A breve, infatti, scadrà il contratto annuale a due avvocati e ad un funzionari, attribuito con le deliberazioni n. 430 e n. 431 del 1 aprile del 2011 e n. 540 del 29 aprile dello stesso anno.


Tutti e tre gli incarichi, tra l’altro, sarebbero già stati prorogati con ampio anticipo rispetto alla loro scadenza naturale, con la deliberazione n. 1201 del 16 settembre del 2011. Ad opporsi sono i Cobas della Asl RmD, che hanno precisato il nome e cognome dei professionisti, e che questa mattina hanno inviato una nota agli organi della direzione dell’azienda, al commissario alla sanità della Regione Lazio, Filippo Palumbo, e a F. Romano.

 
RISORSE E SPRECHI - La nota inviata oggi fa seguito al documento che i comitati di base inoltrano il 12 febbraio scorso denunciando sprechi, mancato utilizzo delle risorse e, più in generale, l’assenza di una seria politica di programmazione per la sanità pubblica. Nella nota i Cobas esponevano osservazioni ed obiezioni anche in relazione ad alcuni atti e provvedimenti presi dall’azienda, tra i quali quelli di affidare costosissimi incarichi a dei professionisti esterni.


A causa dei pesanti tagli imposti dalle manovre economico/finanziarie nella sanità pubblica, per effetto dei processi e delle politiche di privatizzazione, attraverso leggi, normative e provvedimenti - spending review, legge di stabilità, piani di rientro, blocco del turn-over – i Cobas denunciavano “un pesante depotenziamento e ridimensionamento quantitativo/qualitativo di tutte le prestazioni nelle strutture e nei servizi sociosanitari pubblici, una riduzione che avrebbe messo a rischio anche lo stesso diritto alla salute sancito dalla Costituzione”. E riferivano anche un commento a margine di una recente indagine Fiaso (6.02.13):"Per raggiungere l’obiettivo di risparmio, nel 95% dei casi le Asl saranno costrette a tagliare i servizi e le prestazioni rese ai pazienti” .


“Anche nella Asl Roma D appaiono già evidenti le prime conseguenze di tali manovre - servizi mense, pulizie, gestione sportello unico integrato – cup e servizi di back office, manutenzione, vigilanza -  alle quali si andranno ad aggiungere quelle emanate recentemente  (nota n. 10309 del 17 gennaio del 2013 a firma della direzione regionale) in base alle quali le Aziende sanitarie saranno tenute a realizzare una ulteriore riduzione delle voci di spesa fino al 15%”, affermava Cesare Morra dei Cobas.

 
“Riteniamo, quindi, che questo sia solo l’inizio di una serie di disposizioni aziendali in attuazione del quadro normativo richiamato e che, a breve, altri provvedimenti interverranno con pesanti effetti e preoccupanti conseguenze per tutti i servizi e tutte le attività dell’Azienda”, sottolineava l’esponente della sigla.


L’organizzazione sindacale richiamava quindi “l’attenzione in merito all’utilizzo dei fondi cosiddetti di “natura privatistica” che, nelle attuali condizioni e nelle difficoltà economico/finanziarie date, potrebbero essere finalizzati e, quindi, utilizzati in modo più congruo e ottimale per l’acquisto di attrezzature sanitarie; l’integrazione di fondi per l’acquisto di beni e servizi di prima necessità (carta igienica, servizi di pulizia e sanificazione degli ambienti/derrate alimentari); interventi di manutenzione o, come suggerito in precedenza, dai Cobas per far fronte, anche in parte, alla ritenuta a carico dei dipendenti (quota di € 1,03 per ogni ticket-buono pasto) in modo da poter così realizzare una, sia pur parziale, rivalutazione dello stesso”.


Per questa ragione, l’organizzazione ricordava che, “anche alla luce di quanto sopra esposto, ai dipendenti del comparto non sarebbero ancora state riconosciute, come già segnalato più volte, le spettanze derivanti dai “fondi della produttività” relativi agli anni che vanno dal 2006 al 2009 per un importo complessivo di circa 2 milioni di euro”.


Seguiva la richiesta, considerata “prioritaria e preminente” dell’adozione di “politiche più idonee, eque e trasparenti di distribuzione e razionalizzazione delle risorse economico/finanziarie, nonché di quelle riferibili alla gestione del personale (mobilità, consulenze, incarichi) attraverso interventi urgenti di verifica e revisione degli atti e dei  provvedimenti riservandosi, in caso di un mancato riscontro, di intraprendere ulteriori iniziative”.