Ostia – Sanità nella bufera. All’ospedale Grassi di Ostia continuano a mancare gli infermieri. Con il rischio che questa cronica carenza di organico si ripercuota sulla qualità stessa del servizio erogato agli utenti. I lavoratori sono estremamente preoccupati perché, come denuncia la Uil Fpl di Roma, “le carenze in alcuni reparti hanno toccato livelli altissimi: c’è un elevato rischio di errori clinici oltre al forte stress cui sono sottoposti gli operatori che si sobbarcano una notevole mole di straordinari”. Anche al Centro paraplegici di viale Vega la situazione è critica: gli infermieri e gli ausiliari sono allo stremo ma ancora non è stato previsto un aumento del personale. La sigla ha pertanto proclamato uno stato di agitazione poiché l'azienda si rifiuterebbe di “accogliere le nostre sacrosante istanze in favore degli utenti e dei dipendenti”. Prosegue, inoltre, il demansionamento degli infermieri costretti, in assenza degli ausiliari, ad effettuare mansioni non proprie della professione, sottraendo così tempo e risorse all'assistenza vera e propria. “Non vi è alcuna incentivazione del personale che lavora in sofferenza”, spiega Lucio Di Camillo, dirigente della Uil Fpl: “l'azienda aveva proposto una ‘indennità turnetto’ ma poi si è ‘rimangiata’ ciò che aveva proposto. Vengono inoltre negati i diritti contrattuali, come le fasce giuridiche, non riconosciute dalla Asl Roma D da anni. Addirittura”, sottolinea il funzionario, “il personale deve ancore ricevere il pagamento del fondo produttività degli anni 2006-2009: perchè non è ancora stato pagato? Dove sono finiti questi soldi?”. Ma ad incidere negativamente, per la sigla sindacale, sarebbero, in generale, le scelte operative-gestionali effettuate in questi anni. Scelte che avrebbero pesato soprattutto nella gestione del personale di assistenza, che ha ulteriormente peggiorato la situazione dovuta al blocco delle assunzioni. La Uil Fpl Asl Roma D annuncia che, in mancanza di risposte e soprattutto di azioni immediate da parte della direzione dell’azienda, darà vita a nuove forme di protesta coinvolgendo tutti gli operatori e i cittadini del litorale romano “per una sanità migliore”.