Ostia – Riceviamo e pubblichiamo dall’associazione culturale Severiana:


“Proprio dove dovrebbe sorgere il pilone ostiense del nuovo Ponte della Scafa sono emersi nuovi resti dell'antico molo di età romana. In questo modo resta confermato l'andamento dell'antica linea di costa che vedeva l'ingresso delle navi romane presso la foce del Tevere, a quel tempo posizionata all'altezza dell'attuale Tor Boacciana, il presunto faro del porto fluviale di Ostia.


I lavori di indagine archeologica, commissionati dal Comune di Roma, sono iniziati il 25 novembre 2015 e si sono conclusi pochi giorni fa. Ancora sono visibili nel terreno i fori dei carotaggi, scesi a 15 metri di profondità. Da scavi compiuti in due zone, una dentro un'area espropriata, l'altra a ridosso della torre, sono comparse strutture romane che lasciano intendere l'esistenza di moli analoghi a quelli massicci e imponenti ritrovati sul lato opposto di via Tancredi Chiaraluce.


I soldi pubblici sono quelli provenienti dalla Delibera C.d.A. n. 272 del 15 ottobre 2012 (fondo n.1238) della Soprintendenza Archeologica del Comune di Roma, destinati anche ai lavori di scavo, recupero e restauro delle imbarcazioni lignee ritrovate durante i saggi di scavo sull'Isola Sacra. Si amplificano dunque le incertezze sull'effettiva realizzabilità del Nuovo Ponte della Scafa, dubbi recentemente sollevati anche dal Comune di Fiumicino più orientato all'ampliamento dell'esistente ponte e al raddoppio di via della Scafa con realizzazione di opportune rotatorie.


Quando si capirà che tale opera, un progetto finanziato per un totale di 39 milioni di euro, non solo è inutile ma devasterà l'ambiente e i reperti archeologici dell'area? Informeremo a questo punto l'ANAC (l'Autorità Nazionale Anti Corruzione) per verificare se, in un territorio commissariato per mafia come Ostia, questi appalti (pur gestiti da Roma) hanno seguito la regolare procedura in quanto andrebbe acquisita «l'informazione antimafia precedentemente alla stipulazione, all'approvazione o all'autorizzazione di qualsiasi contratto o subcontratto» con la pubblica amministrazione”.