Ostia -  Da qualche settimana si sono accesi i riflettori sulla scuola Capo d'Armi compresa nell'Istituto comprensivo di via Passeroni (A.Vivaldi).  Diventata baluardo dell’infanzia e adolescenza dopo la tragica  scomparsa del piccolo Simeone Nardacci, abusato e poi ucciso alcuni anni fa, la scuola sembrava di nuovo ripiombata nell'incuria e nell'abbandono, preda dei vandali che in più occasioni l’hanno deturpata. A tutela della scuola è intervenuto Stefano Di Tomassi, educatore di Apei 13 Ciurma. “Desideriamo che venga accolta al più presto la richiesta per la riapertura della casa dell'ex custode per ospitare progetti e laboratori condotti da educatori e operatori socio-pedagogici”, dichiara Di Tomassi, che si augura che il centro porti nuovamente il nome di Simeone e che in una nuova attivazione/inaugurazione venga coinvolta anche la sorella Cassandra, la famiglia Nardacci e gli amici di Simeone, oltre a quanti  hanno seguito la sua storia e non lo hanno dimenticato. 


“L'amministrazione è sensibile all'importanza che questi progetti per infanzia e adolescenza vengano presto riattivati”, dichiara l'assessore alle politiche sociali del municipio XIII, Lodovico Pace. “Purtroppo la struttura era stata destinata dal Comune di Roma per il censimento ma abbiamo sollecitato al massimo gli organi predisposti affinché la casa sia, al massimo tra un paio di mesi, di nuovo funzionale per le molteplici attività coordinate dagli uffici ed i progetti dei servizi sociali/scuola".