Ostia, Scurria-Pellegrino (Fi-An): “Sentenza Fasciani: rammarico per rinvio”
Ostia - «Apprendiamo con estremo rammarico la notizia dell’annullamento con rinvio della sentenza di condanna per Carmine e Giuseppe Fasciani per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Speriamo non si tratti dell’ennesima scappatoia all’italiana che impedisce al nostro territorio il definitivo riscatto da ogni oppressione mafiosa. Non siamo qui a contestare le motivazioni che hanno indotto i giudici della Cassazione a questa sentenza, ma sicuramente il tutto ci lascia perplessi e con un pesante senso di amarezza. Ci stupisce il fatto che a tutt’oggi, nonostante ulteriori 16 arresti per associazione a delinquere di stampo mafioso, non si sia giunti a rappresentare sufficientemente nell’aula del tribunale il ruolo determinante dei Fasciani e degli Spada nella gestione della criminalità organizzata sul Litorale e l’esistenza di un vero legame di tipo associativo tra costoro e gli altri soggetti dedicati notoriamente al traffico di droga. Questo è l’ennesimo colpo ad una giustizia che i cittadini del Litorale aspettano da tempo, dopo essere stati colti già di sorpresa dalla sesta assoluzione consecutiva avvenuta a gennaio, quando lo stesso Fasciani venne reputato estraneo al trasporto e all’importazione di hashish dalla Spagna ad Ostia. Questo tipo di sentenza rappresenta uno schiaffo all’incessante lavoro della DIA e verso tutte le vittime della criminalità organizzata». Lo dichiara Cinzia Pellegrino, referente per Roma Capitale del Dipartimento di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale dedicato alla tutela delle Vittime di violenza.
«La Strategia UE 2014-2020 in materia di droga - aggiunge il parlamentare europeo di FdI-An Marco Scurria - punta alla decisa riduzione della domanda di stupefacenti attraverso la prevenzione e l’intercettazione, sia per quanto riguarda i comportamenti a rischio che per il primo contatto con le sostanze. In quest’ottica, non riuscire a debellare il fenomeno nelle aree più critiche, come quella del Litorale romano, e non colpire quella criminalità organizzata che detiene parte o il monopolio dello spaccio, rischia di rendere vano ogni sforzo normativo a riguardo. Auspichiamo pertanto che venga fatta piena luce e che vengano emesse delle condanne certe ed esemplari in grado di affermare il riscatto e la liberazione del Litorale da ogni oppressione mafiosa».
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