Ostia, se non puoi camminare viene la chiesa: riprendono le celebrazioni al Cpo di viale Vega
Di Redazione il 08/03/2024
La Santa Messa al Cpo sarà celebrata tutte le domeniche alle 10.30: officerà padre Luciano, cappellano all'ospedale lidense. Anche presso il Grassi don Viesla officerà la Santa Messa alle ore 11 ogni domenica
Ostia (Rm) - Vicini a chi soffre nella carne e nello spirito, questa la vocazione della chiesa San Nicola di Bari in Ostia Lido, sì perché ormai da molti anni è questo il baluardo cristiano nella cittadina lidense verso i più fragili.
In questo ci stupisce ogni giorno di più la continuità pastorale tra i sacerdoti parroci e tra i parrocchiani che si mettono in servizio per gli altri e si rimboccano le maniche. In particolare don Roberto e don Salvatore sembrano seguire una rotta molto simile.
Il Parroco don Salvatore Tanzillo ha deciso di avvicinarsi di più a chi patisce la malattia. Riprendono quindi le celebrazioni delle Sante Messe nel CPO di Viale Vega, proprio come già avveniva anni fa, prima che gli impegni verso i senza tetto, sempre più numerosi, orientassero le forze dei volontari. Il Signore gli concede la forza di comprendere in modo speciale chi sta male.
La Santa Messa al CPO sarà dunque celebrata tutte le domeniche alle 10,30. Padre Luciano, anche cappellano all'Ospedale lidense celebrerà. Anche presso il G.B. Grassi don Viesla terrà la Santa Messa alle ore 11 ogni domenica.
Del resto erano stati direttamente i vescovi a inaugurare questa 'missione' particolare della parrocchia quando vennero a inaugurare i servizi per i poveri, e addirittura Papa Francesco aveva fatto arrivare da Roma una lavatrice per lavare i panni.
Gli anni passano, le attività di certo variano a seconda dei carismi, ma la linea che lo Spirito evidenzia è garantita dal senso celeste che è visibile.
Poveri tra i poveri, a volte sofferenti e malati tra i malati. Vivere a fianco è provare anche sulla propria carne il dolore affinché la testimonianza, l'empatia, la prossimità nelle quotidianità sia perfetta. Questa la missione dei nostri sacerdoti, soprattutto quando si trovano vicini ai luoghi della prova, della malattia.
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