Ostia, sequestrato il porto turistico: in manette il patron Balini e altre 3 persone
Ostia – Sin dalle prime ore del mattino è in corso un’operazione della guardia di finanza di Roma nei confronti di un’organizzazione criminale che farebbe capo a Mauro Balini, noto imprenditore attivo nel settore turistico ed immobiliare, nonché presidente del porto turistico di Roma. I finanzieri hanno arrestato il patron Balini ed altre tre persone che risulterebbero coinvolte in affari illeciti.
Effettuato il sequestro di beni degli arrestati tra cui posti barca, parcheggi, strutture amministrative, commerciali e aree portuali, all’interno del porto turistico di Ostia, per un valore commerciale complessivo di oltre 400 milioni di euro. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati questa mattina presso la sede del Nucleo di Polizia tributaria Roma alla presenza del procuratore aggiunto Nello Rossi, del comandante provinciale della guardia di finanza, generale Giuseppe Magliocco, e del comandante del Nucleo di polizia tributaria Cosimo Di Gesù.
Insieme a Mauro Balini, sono stati arrestati, su ordine del gip del tribunale di Roma, M.A., E.S. e S.C., avvocato con studio nella Capitale. I quattro arrestati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, riciclaggio, impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita, trasferimento fraudolento di valori. Altre 9 persone sono state denunciate a piede libero. Numerose le perquisizioni effettuare nelle abitazioni delle persone coinvolte, le sedi di diverse società e gli studi professionali di due avvocati e di un commercialista.
Nell’operazione, condotta dalle Fiamme Gialle capitoline, sono stati sequestrati beni mobili e immobili, quote societarie e conti correnti bancari ed il diritto di superficie su oltre 1.300 beni demaniali, situati all’interno del porto turistico di Ostia (posti barca, parcheggi, strutture amministrative, commerciali e aree portuali) nonché, per alcuni di essi, il relativo diritto di utilizzo. Il valore commerciale di tutti i beni sottoposti a sequestro è confermato essere di oltre 400 milioni di euro.
Le indagini, avviate nel 2012 per una ipotesi di bancarotta, hanno consentito di accertare, secondo gli inquirenti, come i quattro complici avessero consapevolmente portato al fallimento la Ati spa, la società che aveva curato la realizzazione del Porto turistico di Roma e che fino al 2008 era concessionaria dell’infrastruttura, appartenente, peraltro, ad un gruppo di imprese riconducibili (direttamente e/o indirettamente) alla figura dello stesso Mauro Balini.
Proprio l’imprenditore, secondo gli investigatori, con la complicità di fidati collaboratori e professionisti e grazie a “prestanomi” e “società schermo”, aveva realizzato un complesso schema societario volto a distrarre fraudolentemente ingenti risorse, patrimoniali e finanziarie, in pregiudizio della fallita ATi spa, dei creditori e dell’Erario, per un passivo finale di oltre 155 milioni di euro.
A Mauro Balini è stato, inoltre, contestato il reato di trasferimento fraudolento di valori, per aver intestato a società apparentemente terze, il prestigioso attico sul litorale di Ostia in cui vive, anch’esso che sarebbe stato sottratto fraudolentemente alla Ati, e un lussuoso catamarano, nella sua esclusiva disponibilità, acquistato, in larga parte, con risorse sottratte alla società fallita attraverso questo sistema di frode.
Dichiarazioni del M5S
"Non ci sorprende l’arresto del Patron del Porto di Ostia, Mauro Balini, come non ci aveva sorpreso la sua amicizia con Tassone quando quest’ultimo diceva “è un mio carissimo amico. Ambedue arrestati: Balini oggi, Tassone insieme ad un altro “amico”, l’ing Paolo Solvi, Direttore Tecnico del Porto di Ostia, ieri. Uno l'imprenditore, probabile finanziatore della campagna elettorale alla presidenza del X municipio di Andrea Tassone del PD, che ha tentato di portare a casa l’affare dell’affitto della Caserna dei Vigili Urbani, gli altri due, sempre Tassone e Solvi, politici del PD e Lista civica Marino, dediti ad affari con Buzzi e Carminati. Non ci stupisce pertanto l'aver letto di quest’ultimo arresto, infatti era ben chiaro nelle intercettazioni delle ultime inchieste, riguardanti il Porto, quali erano le responsabilità del personaggo in questione. Insomma, mentre il Partito Democratico temporeggia per evitare nuove elezioni che lo attesterebbero ai minimi storici, in quanto reo di una politica fallimentare e corrotta, la magistratura continua con grande solerzia a fare il suo corso, decimando da qualche mese gran parte della politica romana di destra e di sinistra. Il Movimento 5 Stelle, ha sempre denunciato e continuerà a denunciare il malaffare nella Pubblica Amministrazione, per ridare speranza ai cittadini attraverso un sistema politico migliore, che rimetta al centro delle priorità solo e soltanto in bene per la Città di Roma e per i suoi abitanti.I soldi per una Capitale migliore ci sono, solo che vanno nelle casse di un sistema parallelo gestito dalla criminalità in affari con la politica."
“Complimenti al nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza del Lazio. Il loro prezioso lavoro dimostra ancora una volta che sul litorale romano deve continuare lo sforzo per ripristinare la legalità, che abbiamo già avviato con Alfonso Sabella. Stiamo agendo con determinazione ed efficacia su tanti fronti, dal diritto di tutti i romani di accedere al mare, alla garanzia che gli spazi pubblici non cadano nelle mani sbagliate. Aspettiamo ora fiduciosi il proseguimento del lavoro degli inquirenti, il Campidoglio da parte sua garantirà massimo sostegno e disponibilità nella lotta alla corruzione e al malaffare”. Lo dichiara, in una nota, il sindaco di Roma Ignazio Marino.
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