Ostia – “Sulla vicenda dei chioschi di Castelporziano, posti sotto sequestro una settimana fa dalla capitaneria di porto, e contro il delirio ‘tuttougualista’ del candidato del M5SS al X municipio,  noi di Sel riteniamo di poter dire qualcosa”, dichiara Maurizio Carrozzi, coordinatore circolo Sel Casa della Sinistra X (ex XIII) municipio.

 

“Questa abitudine di dire che sono tutti uguali è un brutto costume, utilizzato da chi in questi anni ha scelto di essere sempre rappresentato da chi era ‘più uguale degli altri’. Ora questa parola d’ordine è diventata il tormentone del movimento di Grillo. Puntuale risuona anche sul litorale e nel X municipio. Adesso, dopo l’intervento della capitaneria di porto, il candidato presidente del M5SS pensa di poter lucrare sull’evento:  agisce la capitaneria, e lui che non c’era chiede, dove erano gli altri?  Sull’ episodio della chiusura dei chioschi sarà l’iter giudiziario a definire la vicenda e a individuare le eventuali responsabilità”, prosegue l’esponente politico.

 

“Noi di Sel, che su questa vicenda abbiamo speso il nostro impegno,  vogliamo rivendicare una nostra efficace azione  politica. Abbiamo iniziato l’anno scorso con flash mob di protesta, con interrogazioni e appelli al presidente della Repubblica. E quest’anno abbiamo denunciato il mancato rinnovo della convenzione con la Multiservizi, come tentativo di definitiva privatizzazione della spiaggia di Castelporziano. Abbiamo chiesto anche un accesso agli atti per conoscere lo stato delle concessioni dei chioschi”.

 

“Con il nostro intervento siamo riusciti a smascherare il piano di privatizzazione del ‘cancello zero’. Riuscendo a trasformare un affare privato e sottotraccia in una notizia da pagine nazionali. Abbiamo inoltre chiesto l’intervento dell’authority sulla concorrenza per il bando di assegnazione delle spiagge libere comunali.  Queste battaglie le abbiamo condotte in solitudine, come abbiamo condotto in solitudine tutte le battaglie politiche e culturali sulla corretta gestione delle spiagge che tanti di noi hanno  condotto negli ultimi trenta anni. Forse potevamo fare di più ma non accettiamo lezioni da chi non c’è mai stato”, sottolinea Maurizio Carrozzi.

 

“Conoscere il funzionamento del computer non significa conoscere i problemi e saperli risolvere, ma soprattutto non esserci stati e non sapere le cose non è un merito, neanche quando ci si ispira ad un comico televisivo”.