Ostia – Sfiduciato l’assessore alle politiche sociali e alla scuola, Lodovico Pace. Stamattina, in seconda convocazione, è passato l’ordine del giorno dell’opposizione in cui si chiedevano le sue dimissioni con otto voti favorevoli. E la maggioranza? Fuori dall’aula. Presente solo il presidente del consiglio, Adriana Vartolo.

 

I consiglieri PdL, prima della votazione, hanno lasciato l’aula consiliare Massimo Di Somma in segno di protesta ritenendo “illegittimo” il documento. Ed hanno ribadito la piena fiducia all’assessore. Anche se l’opposizione “sussurra” che l’assessore sia stato lasciato solo per una decisione che viene dall’alto. Da Roma.

 

 

“Dopo la sfiducia nei fatti di ieri, oggi è stato sfiduciato dal voto dell’aula. In seconda convocazione è passato il documento del Pd in cui si chiedono le dimissioni di Pace”,  dichiara Giuseppe Sesa, Pd. E aggiunge che “la maggioranza anche oggi non aveva i numeri per salvare l'assessore uscendo nuovamente dall'aula, dandoci però il numero legale. Ora se l'assessore, visto il suo calibro e la sua lunga esperienza, ha dignità politica dovrebbe rassegnare le sue dimissioni”.  

 

 

La richiesta delle dimissioni era all'ordine del giorno dei lavori del consiglio municipale di ieri, saltato per mancanza del numero legale. La motivazione della richiesta? “Il nulla espresso in questi quattro anni, l'incapacità di programmare e la poca trasparenza soprattutto nello scorrimento delle liste di attesa di anziani e disabili”, la spiegazione del Pd.

 

 

“Già ieri”, spiega Sesa, “l'assessore era stato lasciato solo in aula sia dal resto della giunta, nessuno presente in aula. Neanche il presidente Giacomo Vizzani era venuto a ribadirgli la fiducia, né i consiglieri  di maggioranza che, oltre a non fare interventi in difesa, al momento del voto avevano preferito abbandonare. Se non è sfiducia questa!”.

 

Ma è lo stesso assessore Pace che in merito all’ordine del giorno discusso questa mattina ha voluto fare delle dichiarazioni ufficiali.  

 

“Pur nella consapevolezza che l’ordine del giorno presentato dall’opposizione, oltre ad essere pretestuoso non ha giuridicamente valore, così come recita la sentenza numero 12 del 2006 della Corte Costituzionale, ho preteso che il documento fosse comunque discusso, in quanto non è mio costume sottrarmi al confronto. Resto indifferente”, ha affermato, “all’esito numerico della votazione di questo documento che, come spiegato, non poteva essere votato dalla maggioranza: per questa ragione ho invitato i componenti del PdL a non partecipare al voto e, dunque, ad uscire dall’aula”.

 

“Ho illustrato, nel corso del mio intervento, come il mio assessorato e, in particolare i servizi sociali del municipio, negli ultimi quattro anni abbiano lavorato assiduamente per migliorare i servizi e realizzare anche progetti innovativi. Tutto questo”, ha proseguito, “si è reso necessario anche per superare alcune situazioni non trasparenti e non eque, ereditate dalla precedente amministrazione di centro-sinistra (2006-2008). Tra queste,  sottolineo in particolare l’affidamento in modo diretto, senza evidenza pubblica, per il servizio AeC nelle scuole per i bambini disabili e la formazione delle liste d’attesa senza  una reale valutazione del bisogno, attraverso criteri socio-sanitari”. Su questo argomento l’assessore ha convocato una conferenza stampa che si terrà lunedì 23 luglio, alle 12, nell’aula consiliare.