Ostia – Riceviamo e pubblichiamo da don Franco De Donno, responsabile Caritas di Ostia:

“Sono tornato da un Convegno svoltosi presso l’Opera Don Calabria a Roma, in collaborazione con fio.PSD onlus (Federazione Italiana Organismi Persone Senza Dimora) dove è stato presentato un libro di Caterina Cortese: “Scenari e pratiche dell’Housing First” (Una nuova via dell’accoglienza per la grave emarginazione adulta in Italia) ed è stata resa nota anche la campagna di sensibilizzazione: #HomelessZero promossa da fio.PSD e patrocinata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per porre fine alla estrema povertà in cui vivono oltre 50 mila persone.

Il mio pensiero è andato immediatamente a un’altra campagna che si sta svolgendo in questi giorni a Ostia: quella degli sgomberi forzati nelle Pinete di Procoio e delle Acque Rosse. E mi sono chiesto: “Perché se a Milano, Ragusa, Padova, Bologna e Torino è stato possibile far funzionare l’approccio ‘Housing First’, questo stesso non è possibile farlo funzionare anche a Roma Capitale?“. Cos’ha Roma di meno capacità e strumenti di queste altre città italiane? Perché si continua a seguire, ad eseguire e inseguire spietatamente unicamente un progetto di ‘sfascio’, ormai consumato e sterile per la infinita ripetitività sempre uguale e devastante, oltre che inutile e assai dispendiosa del denaro pubblico?

Certamente si tratta di ‘abusivismo alloggiativo’ e quindi di illegalità: sono d’accordo che questo è un problema, anche perché nessuna persona umana desidererebbe vivere in quel grave disagio! Ma prima di schiacciare e spazzar via i poveri con le ruspe, forse durante i 10 anni di ‘indifferenza sociale-politica’ si avrebbe avuto tutto il tempo per accompagnarli a farli uscire dalla condizione di povertà, restituendo loro la dignità che è prerogativa di ogni persona umana. “Illegale è la povertà, non i poveri!”

Quando finalmente anche a Roma si inizierà a intraprendere il percorso di una graduale ma possibile ‘integrazione sociale’ delle persone in estrema povertà? Quando le Istituzioni inizieranno a dialogare con l’immenso mare delle Associazioni - delle quali Roma e Ostia sono ricche – che interagiscono ogni giorno nell’incontrare e accompagnare le persone in estremo disagio e offrire a chi governa il prezioso contributo di un ‘supplemento di anima e di cuore’ alle varie ‘delibere’ che talvolta sanno del ‘chiuso’ dei palazzi e del ‘duro e freddo legno’ delle ‘scrivanie’?”.