Ostia, sgombero palazzina di via Marino Fasan: costituito un comitato
LA RACCOLTA FIRME - "Le famiglie di via Fasan - ha spiegato Carlotta Chiaraluce, portavoce locale di CasaPound - vogliono spiegazioni su quanto sta accadendo. E' impensabile svegliarsi una mattina e trovare un avviso di sgombero per un'intera palazzina di edilizia popolare senza che venga data alcuna motivazione. Siamo al fianco dei residenti e fiduciosi che nell'incontro che, è stato garantito, si terrà prima della fine dell'anno, possano essere date garanzie di una risoluzione alternativa di quella che sembra essere una diatriba tra Comune di Roma e proprietari dell'immobile. A tutela delle famiglie annunciamo una raccolta firme che partirà il 6 gennaio in occasione della festa che stiamo organizzando nel parco - ha concluso Carlotta Chiaraluce - con altre associazioni".
LO SGOMBERO A VALLE PORCINA – Nei giorni scorsi ad Acilia, nel residence di Valle Porcina in via Serafino da Gorizia, sono iniziati gli sgomberi di 90 famiglie che dovranno lasciare la struttura entro il 31 gennaio 2016. “Anche in questo caso - ha dichiarato Luca Marsella, responsabile Casapound litorale - le famiglie si sono rivolte a noi: abbiamo già dato il nostro sostegno, ma è evidente che in questo territorio qualcuno sta cercando una guerra e sfrutture questo periodo, dove il municipio è commissariato e non ci sono responsabilità politiche, per sbrigare le pratiche più complicate e compiere atti assurdi come quello di mettere in mezzo alla strada famiglie italiane con bambini ed anziani in piene festività natalizie e con il freddo alle porte. Inammissibile anche il silenzio istituzionale e politico”, conclude Luca Marsella: “da giorni siamo con i residenti di Valle Porcina in presidio contro gli sgomberi e non si è presentato nessun rappresentante di partito, nemmeno a portare la propria solidarietà".
LA RICHIESTA - "Chiediamo alle istituzioni di smentire - ha aggiunto Carlotta Chiaraluce, portavoce di CasaPound nel X Municipio - che l'operazione di Valle Porcina sia finalizzata alla realizzazione di un centro profughi come già accaduto nel caso di via Porrino all'Infernetto, dove alcune famiglie italiane in emergenza abitativa furono costrette a spostarsi per lasciare spazio ad un centro per immigrati nato dal giorno alla notte e gestito ancora oggi da una cooperativa. Le responsabilità di quello che potrebbe accadere ad Acilia ed in via Fasan, a Ostia, se non si avrà il buon senso di dialogare e di evitare sgomberi con l'uso della forza verso gli italiani - ha concluso Carlotta Chiaraluce - saranno da ricercare proprio in questa assenza totale politica ed istituzionale".
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