Ostia – “Si è tenuta la commissione ambiente sulle spiagge, in vista della prossima stagione balneare "amministrativamente" alle porte, con un esito tutt'altro che positivo. Attendevamo dall'Assessore all'Ambiente e Sicurezza Alessandro Ieva una relazione programmatica puntuale e precisa sulla gestione dell'estate 2019 mentre invece è stata presentata una idea confusa, generica, vuota sotto ogni punto di vista, che conferma la volontà di replicare la pessima esperienza dell'estate 2018.

Il voto complessivo che diamo a questa amministrazione del "cambiamento", su un tema come quello del mare blandito come una clava in campagna elettorale, è zero spaccato visto che non cambia praticamente nulla rispetto al passato nonostante il riempirsi la bocca con il cambiamento e con la legalità. Di fatto si decide di non decidere legittimando completamente la situazione attuale, legittimando nei fatti il comportamento degli "stabilimentari" che avranno ancora "pista libera" per macinare utili privati utilizzando in modo predatorio e padronale il mare di Roma.

Una condizione tutt'altro che legale, tutt'altro che civile, tutt'altro che morale, che cozza pesantemente con i proclami elettorali e le dichiarazioni pubbliche dell'Amministrazione municipale e cittadina. Un paradosso se pensiamo che questa Amministrazione ha fatto della legalità un cavallo di battaglia elettorale. Tutto posticipato al 2020, forse, mentre per la stagione 2019, tranne qualche minima proposta sulla figura dello "spiaggino", cioè un operatore dedicato alla vagliatura manuale delle spiagge libere, e sull'utilizzo dei lettini sequestrati agli abusivi lo scorso anno, idee di cui non si conosce praticamente nulla dal punto di vista tecnico, tutto rimarrà come prima.

La colpa, ribadita anche questa volta dalla maggioranza a 5 stelle, è sempre di quelli di "prima" con l'aggravante degli atti vandalici compiuti da alcuni cittadini che, con il favore delle tenebre, distruggono quanto di buono questa amministrazione dice di aver fatto. Sulla gestione delle spiagge libere siamo poi all'anno zero. Siccome non c'è la proporzione fra un minimo del 50% di spiagge libere rispetto a quelle in concessione e siccome non c'è il PUA approvato, cosa non corrispondente al vero perchè esiste il PUA del 2005 ancora in vigore, a giudizio di questa maggioranza grillina non si può prendere alcuna decisione sulla gestione delle spiagge libere e non si può procedere ad alcuna revoca delle concessioni esistenti per raggiungere la proporzione indicata dalla direttiva Regionale.

Peccato che esista l'articolo 42 del Codice della Navigazione, molto esplicito sulle revoche delle concessioni ai fini dell'interesse pubblico, e alcune sentenze del TAR che sciolgono ogni dubbio o perplessità sulla revoca delle concessioni così come sulla possibilità di rendere libera una spiaggia dove insistono manufatti di difficile rimozione. Per procedere in questa direzione è necessaria però una volontà politica che, a nostro giudizio, non c'è.

Nei fatti, con questo comportamento che insegue la totale paralisi, l'Amministrazione del cambiamento legittima l'esistente gestione padronale del mare di Roma. Se "quelli di prima" hanno prorogato le concessioni balneari di 5 anni, "quelli di adesso" hanno moltiplicato tutto per 3 arrivando addirittura a 15 anni di proroga ed è quindi con questo metro di giudizio che si può misurare l'atteggiamento del M5S del Municipio X durante la commissione ambiente sulle spiagge. Gli "stabilimentari" sentitamente ringraziano”.

Così in una nota Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio.