Ostia - "Dopo ogni mareggiata la storia è sempre la stessa: le nostre spiagge si riempiono di rottami, troppo spesso provenienti dalle strutture edificate a vario “titolo” nelle concessioni. Se le costruzioni sono posizionate su tratti di arenile che non potevano e non dovevano essere occupati, soprattutto nella stagione invernale dove il mare inevitabilmente avanza, se le costruzioni da smontabili a fine stagione sono diventate permanenti, c'è poco da fare: il mare le abbatte senza la necessità di sentenze o delibere. Il mare è una creatura vivente e non accetta imposizioni: nelle stagioni calde si ritira liberando spiaggia e nelle stagioni fredde avanza occupando arenile. Il materiale demolito dalla forza delle onde, spesso intriso di vernici e sostanze inquinanti, inevitabilmente finisce accatastato sulle nostre spiagge.

Le foto diffuse dall’Associazione Mare Libero, che ringraziamo, sono più che eloquenti e delineano una condizione che ciclicamente si verifica nei mesi autunnali ed invernali. Sarebbe ora che l'amministrazione, raccogliendo un pochino di coraggio, imponga ai concessionari di rimuovere immediatamente i rottami dagli arenili prima che finiscano in acqua o sulle spiagge, vigilando nel contempo sulle abitudini consolidate di alcuni padroni del mare: dare fuoco direttamente sull'arenile alle cabine distrutte così come documentato lo scorso anno da un report fotografico.

Sarebbe anche ora di regolare certi comportamenti disinvolti dei “padroni del mare e delle spiagge” obbligando i concessionari, vigilando opportunamente e normando con severità ogni intervento sugli arenili in concessione, a smontare ogni fine stagione tutte le strutture di legno, liberando così quanto più arenile possibile, al fine di poterle rimontare all’inizio della stagione successiva. Succede in ogni parte del mondo, non si capisce perché sul mare di Roma questa sana abitudine, rispettosa del nostro mare e delle nostre spiagge, non possa essere praticata. C’è poi, oltre al danno, la beffa.

I rottami provenienti dalle concessioni, spesso relativi a strutture che non dovevano essere realizzate sulle nostre spiagge, vengono rimossi dall’amministrazione pubblica spendendo soldi dei cittadini i quali devono pagare il conto di un danno che non hanno commesso. Sempre in tema di concessioni e trasparenza sarebbe interessante sapere dall’amministrazione in carica quanti concessionari, fra quelli che detengono una concessione che verrà messa a bando, hanno manifestato la volontà di aderire all'estensione della durata della concessione, la così detta “proroga tecnica”. "Sarebbe interessante saperlo perché, visto l’atto con cui si istituisce la proroga tecnica, in mancanza di questa manifesta volontà sono da considerarsi occupanti abusivi. “La proroga tecnica…delle concessioni demaniali marittime in argomento, concessa con il presente atto, potrà venir meno qualora verrà accertato il mancato rispetto delle seguenti condizioni a cura e spese dei concessionari in regime di attuale prorogatio: manifestazione della volontà da parte del concessionario di aderire all'estensione della durata della concessione”. L’Amministrazione in carica ha accertato che i concessionari uscenti abbiano aderito alla proroga tecnica oppure ha scelto di chiudere gli occhi e fare finta di nulla? Ovviamente presenteremo accesso agli atti".

Così in una nota Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio