Ostia – Riceviamo e pubblichiamo da Fabrizio Fumagalli, presidente regionale del Sib-Sindacato italiano balneari:

“Il nostro sistema balneare, a Roma come in Italia, è andato configurandosi come un “prodotto tipico” adatto a tutti i bisogni, per questo motivo è entrato nella cultura e nella tradizione degli italiani. Sulle nostre spiagge troviamo stabilimenti balneari di lusso, ma anche familiari e popolari. Questo sistema si completa con le spiagge libere attrezzate con servizi minimi, su tutte le spiagge viene garantito il migliore standard di sicurezza al mondo. “Il diritto di raggiungere la battigia per passeggiare o fare un bagno non è certo un problema”, dichiara Fabrizio Fumagalli, presidente regionale del Sib e titolare dello stabilimento Med di Ostia, “piuttosto è una evoluzione dello stesso modello, il problema è proporre di utilizzare la battigia come una spiaggia libera posizionata davanti allo stabilimento balneare, come dire chi paga per i servizi sta in seconda fila!. Il sistema italiano trova la sua forza proprio nei diversi livelli di servizi”.

“Immaginare che nella fascia dei 5 metri, oggi destinata al libero transito e alle operazioni di sicurezza, nasca una spiaggia libera è la negazione dell’organizzazione balneare italiana”, continua il presidente del Sib Lazio: “mette a rischio la sicurezza dei bagnanti, la libertà di passeggiare sulla battigia, lede i diritti delle nostre imprese, ma soprattutto, quelli di chi sceglie lo stabilimento balneare e paga un prezzo per avere un ambiente organizzato, sicuro e coerente con i suoi bisogni”. Secondo l’imprenditore, con l’attuale normativa i varchi aperti recentemente ad Ostia sarebbero “oggettivamente inutili infatti l’accesso è garantito dagli ingressi degli stabilimenti balneari e dalle spiagge libere esistenti, c’è solo una differenza, evitando di passare attraverso l’ingresso dello stabilimento balneare, non si è soggetti alle indicazioni che il gestore ha l’obbligo di fornire (es.: limitazioni di accesso cani, bici… , obblighi per la sicurezza, ecc…)”.

“Dobbiamo essere coscienti”, dichiara Fabrizio Fumagalli, “che minare la responsabilità del concessionario, il “fiduciario dello Stato” sul rispetto delle regole che lo Stato e le amministrazioni locali impongono, vale a trasformare la spiaggia in una piazza pubblica, con tutti i problemi di qualità ambientale, sicurezza ed ordine pubblico, lascereste i vostri figli a giocare liberi su una piazza, mentre vi godete il sole? Partendo dal principio che l’interesse pubblico è prevalente e coincide con i bisogni dei clienti, cittadini o turisti che siano, va valutato se l’equilibrio tra le varie tipologie di servizi balneari offerti è ancora attuale, se vanno aumentate le spiagge libere o modificata la proposta degli stabilimenti balneari esistenti, soprattutto nella zona urbanizzata!”, prosegue.


“Noi crediamo che sia indispensabile ripensare il lungomare in modo stabile, dandogli funzioni diverse da quelle di raccordo anulare di Ostia, se faremo questo, si apriranno altre opportunità per gli stabilimenti coinvolti e sarà il “mercato” a determinare il cambiamento.  Proporre all’opinione pubblica l’idea che siano i balneari a frenare l’evoluzione del lungomare verso una maggiore qualità urbana è ingiusto oltre che falso! In questi ultimi venti anni abbiamo assistito a dibattiti sterili sulla ‘città turistica’: di fatto, l’unica novità è stata la realizzazione di due piscine proprio sul lungomare (unico caso in Italia) certamente inutili ai fini turistici. Parlare poi di “Città turistica” senza avere o prevedere un sistema ricettivo è una presa in giro, in attesa degli alberghi, dovremmo creare i presupposti per la città turistica, affrontando nodi come la viabilità, i trasporti, i parcheggi, l’arredo urbano. Stiamo parlando di elevare la qualità urbana di un Lido di Roma a servizio della Città”
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“Le ultime amministrazioni che hanno guardato al suo mare, con la voglia di valorizzarlo, hanno fatto una cosa semplice, hanno aperto un confronto corretto e rispettoso dei ruoli con gli imprenditori di Ostia: sono nati il ripascimento della spiaggia, il porto di Roma, Cineland e si sono rinnovati tutti gli stabilimenti balneari di Ostia.  Vogliamo e riteniamo necessario ripartire da qui, dal confronto”, conclude Fabrizio Fumagalli, “per questo abbiamo chiesto al sindaco Ignazio Marino e al Presidente Nicola Zingaretti di aprire un tavolo congiunto per sanare la frattura tra la spiaggia e la città, disegnando un futuro di crescita sociale, turistica e di benessere per il Lido di Roma”.