Ostia, Simeone (Fi): “Insufficienti le promesse di Zingaretti: chiude un piano del Cpo”
INTERROGAZIONE URGENTE - “E’ inaccettabile l’attendismo e il silenzio del presidente Zingaretti e della Regione Lazio sulla grave situazione in cui versa il Centro paraplegici di Ostia Gennaro Di Rosa. Una inerzia e un disinteresse che si misura sulla totale assenza di risposte da parte di questa Regione alle ripetute sollecitazioni e interrogazioni che il collega Storace in questi anni, e a maggio 2016, ha presentato ed avanzato in merito cercando di avere risposte concrete. Attendere oltre non è più possibile. Per questa ragione, per spezzare l’apatia della Regione sul Centro Paraplegici di Ostia, oggi, insieme al collega Francesco Storace, abbiamo depositato una interrogazione urgente, a risposta immediata, e conoscere da Zingaretti quale sia futuro della struttura e dare certezze ai pazienti che si vedono privati dei propri diritti”, dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone.
I PROBLEMI - “Il Cpo di Ostia sta affrontando gravi problemi strutturali e soprattutto di carenza di personale. Situazione che desta preoccupazione e che non possiamo lasciar cadere nel silenzio. Nei giorni scorsi un ragazzo, a nome di tutte le persone che in questa realtà operano e vivono, mi ha contattato chiedendomi di intervenire su una situazione che grava fortemente su tutti quei malati che in questo centro hanno trovato una assistenza di altissimo livello. Nelle scorse settimane i pazienti e le loro famiglie si sono mobilitati. Hanno manifestato contro l’ennesima, sciagurata, decisione della Regione Lazio. O meglio, contro l’ennesima dimostrazione che questa Regione, e il presidente Zingaretti, preferiscono non intervenire per evitare che questo centro sia depotenziato a danno dell’efficienza e della qualità dei servizi erogati”, prosegue Giuseppe Simeone.
LA CHIUSURA - “La chiusura di un altro piano della struttura, testimoniata dalla dimissione dei pazienti e dal blocco di nuovi ricoveri, si traduce in assenza di risposte a tutte quelle persone che hanno bisogno di una assistenza costante e qualificata. A questo grido di dolore chi amministra non dovrebbe restare sordo. Dovrebbe intervenire e non a suon di annunci o sventolando decreti la cui attuazione potrebbe verificarsi il mese del poi e l’anno del mai. Zingaretti doveva intervenire oggi, dotando il Centro paraplegici di Ostia del personale necessario ed adeguato a scongiurare la chiusura di un altro piano, a garantire l’assistenza anche e soprattutto durante il periodo estivo e a potenziare quella che rappresenta una eccellenza per tutto il centro Italia”, continua.
IL SOSTEGNO AI PAZIENTI E AL PERSONALE - “La cecità di Zingaretti e di questa amministrazione che preferisce nascondersi dietro agli annunci e gettare le macerie delle proprie scellerate scelte sotto un tappeto di false promesse la stanno pagando solo il personale, i malati e le loro famiglie. La presentazione di questa interrogazione ha quale primario obiettivo quello di chiedere una soluzione immediata a queste criticità e di mettere Zingaretti di fronte a quelle stesse responsabilità da cui continua a scappare. Siamo con i pazienti e con il personale della struttura. A loro il nostro totale supporto e la disponibilità a mettere in campo qualsiasi iniziativa possa porre fine a questa distruzione, sistematica, delle eccellenze della sanità del Lazio e alla cancellazione del diritto alla cura e alla salute”, conclude Giuseppe Simeone.
L'IMPEGNO - Il giorno della protesta organizzata dai pazienti del Cpo, rappresentati dall''Amo - Associazione mielolesi Ostia, contro la chiusura del terzo piano della struttura di viale Vega, quando con le carrozzine avevano bloccato la strada, la Regione Lazio aveva dichiarato in una nota del 3 giugno che non sarebbe stato chiuso alcun piano. Dieci giorni prima il ministro della salute Beatrice Lorenzin durante la conferenza stampa che si era tenuta a Ostia per presentare i candidati all'assemblea capitolina di Roma popolare aveva dichiarato che al Cpo non sarebbe stato chiuso nessun piano ma che anzi era previsto il potenziamento dell'emodinamica. "Promesse, solo promesse! Le solite promesse della Regione e del ministro in campagna elettorale", commentano i pazienti.
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