Ostia - "Verrebbe da dire, utilizzando un vecchio adagio popolare, ” lontan dagli occhi lontan dal cuore”. Soste ad orario, proposte di divieto di sosta per camper e roulotte sul lungomare o peggio l’idea di installare dissuasori “ad hoc” nelle aree parcheggio come quella di Piazza Sirio, sono semplificazioni che non risolveranno i problemi di chi soffre, di chi non ha un tetto sulla testa, ma determineranno una inevitabile ridistribuzione verso l’entroterra degli alloggi di fortuna. Questo andrebbe spiegato chiaramente ai cittadini. Non nascondiamoci dietro un dito . Le semplificazioni non risolvono mai un problema, al massimo riescono a nasconderlo. I veri nemici da combattere dovrebbero essere povertà e solitudini, non i poveri in quanto tali. Pensare che la condizione di povertà diventi una specie di anticamera della colpa, a prescindere, è disumano

Anziché contrastare le nuove povertà provando a realizzare progetti mirati di inclusione e di ritorno alla vita sociale basati su una reale analisi dei bisogni, sull’applicazione di norme già esistenti come alcune delibere capitoline, si preferisce optare più semplicemente per una serie di divieti o di ostacoli per spingere via dal litorale chi vive in camper e roulotte. Non importa dove finiranno i nuovi poveri, dove posizioneranno nuovamente le strutture di fortuna che rappresentano tutto quello che si ha, spesso l’intera esistenza, per chi ci vive dentro. L’importante è che non si facciano più vedere, che scompaiano dalla vista.

La responsabilità della mancata iniziativa politica, della mancata progettualità sociale, dell’assenza di una reale analisi dei bisogni di chi soffre e non per ultimo della mancata attivazione di strumenti che già esistono per superare l’emergenza abitativa, non è certo della Polizia Locale ma bensì di Roma Capitale che, nonostante mille solleciti, ha preferito chiudere gli occhi optando per soluzioni che non risolvono niente ma che, come unico effetto, distribuiranno su tutto il territorio le persone che vivono sul lungomare in condizioni di fragilità. Non dimentichiamo che molte persone che vivono in camper e roulotte a Piazza Sirio e Piazzale Mediterraneo hanno la residenza nel Municipio X, precisamente in Via Modesta Valenti.

Mesi fa, con un incredibile sforzo sinergico fra forze politiche, sociali e associazioni, avviammo con il Municipio X un progetto pilota su Piazzale Mediterraneo. Consapevoli delle enormi difficoltà che ci sarebbero state, avevamo un orizzonte molto chiaro ed una meta certa. Il nostro obiettivo era quello di definire un efficace percorso istituzionale, un’ interazione finalmente utile e concreta fra cittadini e Istituzioni, capace di costruire un modello di lavoro replicabile in grado di dare risposte concrete, nei diritti e nella dignità, alle persone in stato di emergenza abitativa. Grazie a questo delicatissimo lavoro siamo riusciti a sistemare i documenti di quasi tutti i residenti in camper e roulotte di Piazzale Mediterraneo, attivare dove possibile il reddito di cittadinanza e quello di emergenza, avviare percorsi individuali per il superamento dell’emergenza alloggiativa attivando degli strumenti già in dote all’Amministrazione pubblica, addirittura finanziati, che però erano chiusi nei cassetti.

Nello specifico ci riferiamo alle Delibere Capitoline 154 e 163, strumenti importanti che potrebbero, se utilizzati con determinazione, permettere a moltissime persone di superare nei diritti e nella dignità la condizione di precarietà abitativa. Abbiamo fatto un viaggio collettivo in un mondo lontano dal nostro quotidiano. Abbiamo incontrato storie di vita, alcune drammatiche, sguardi, richieste di aiuto, raccolto la fiducia di chi con speranza ha accettato, nonostante l’iniziale diffidenza, di fidarsi di noi. A Piazzale Mediterraneo, nonostante le promesse dell’Amministrazione, ci sono ancora situazioni risolte a metà, alcune addirittura rischiano di ritornare al punto di partenza se non ci sarà un intervento delle Istituzioni così come avevamo pianificato più e più volte durante i Tavoli Istituzionali svolti nei mesi scorsi. Nel modello di lavoro presentato alle Istituzioni erano contenute anche le soluzioni da adottare ma, a quanto pare, a chi Amministra la città e il Municipio interessa poco visto l’orientamento degli ultimi tempi.

Abbiamo realizzato un modello di lavoro replicabile, un vero e proprio progetto che ha rinnovato il vecchio, stantio e sterile sistema utilizzato da sempre dalle Istituzioni per “far vedere”, in particolare ai cittadini, un attivismo di facciata utile sia per scaricare la coscienza sia in prossimità delle campagne elettorali. Chi Amministra una grande Capitale europea come Roma, città dell’accoglienza, non può pensare di contrastare le nuove povertà con dissuasori, divieti, daspo e quant’altro. Serve un progetto concreto per il superamento dell’emergenza abitativa e per il contrasto alle nuove povertà altrimenti non c’è storia. Spostare il problema, non è la soluzione".

Così in una nota Marco Possanzini, segretario Sinistra italiana X Municipio.