Ostia sotto il ponte: l'utopia del luogo non luogo. Verso il sogno della riqualificazione etica
La mostra, come si augurano i residenti del quartiere e il consigliere del Pd del XIII municipio, Giuseppe Sesa, simboleggia l'inizio di una nuova vita per uno spazio cittadino che ha le giuste peculiarità per essere utilizzato, trasformato da luogo abbandonato e senz'anima ad un punto di riferimento per l'arte e la cultura di Ostia.
LEONARDO VALENTINI E L’UTOPIA DEL NON LUOGO
Occupato da un anonimo parcheggio, oppresso dal pesante brutalismo delle membrature cementizie circondato dagli attributi dell’incuria e della desolazione, lo spazio sottostante al cavalcavia si presenta, per statuto funzionale ed elementi contingenti, come esemplare modello della categoria di NON-LUOGO.
“Riqualificare eticamente” uno spazio ricostruendo una frequentazione umana che non sia solo veloce attraversamento ma possa dare seguito da principio ad un incuriosito sostare e poi forse attenta contemplazione. Una sfida che è, al contempo, una provocazione giocata sul filo delle discrasie: lo scarto tra la raffinata cifra stilistica e l’intonazione espressiva delle fotografie presentate e le caratteristiche dell’inconsueto contenitore espositivo sono la forza di questa mostra.
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